Adriano Graziotti. Un genio italiano nel segno di Leonardo

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poliedro2[1]L’incanto del “vaso” vanvitelliano della Biblioteca Angelica si arricchisce di un’ulteriore bellezza e suggestione. Per la prima volta a sono in mostra fino al 10 febbraio gli spettacolari poliedri di Adriano Graziotti, artista e scienziato geniale per lungo tempo dimenticato.

Sessanta poliedri in legno di balsa, di vari colori e dimensioni, alcuni scoperti dallo stesso Graziotti, sono stati ricatalogati, restaurati e messi a disposizione dai Musei Scientifici della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali per essere visibili al pubblico grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione Simmetria (che con il suo Presidente Claudio Lanzi rappresenta il lavoro del Maestro), alla D.d’Arte che ne ha curato l’organizzazione e al sostegno di MetaMorfosi.

All’inaugurazione sono intervenuti, insieme ai responsabili istituzionali e agli organizzatori, studiosi come Biagio Di Carlo e Silvio Maracchia, per avvicinare il pubblico alla comprensione di questa mente complessa, capace di rappresentare la prosecuzione dell’opera geometrica, artistica e matematica dei geni del Rinascimento italiano. La direttrice della Biblioteca, Fiammetta Terlizzi, ha sottolineato come queste opere rappresentino “la perfetta sintesi tra il pensiero degli antichi, l’idea rinascimentale dell’arte e la contemporaneità preveggente”.

Una splendida occasione per esporre, accanto ai poliedri lignei, alcune rare edizioni tratte dal Fondo Antico dell’Angelica, tra cui il De Divina Proportione di Luca Pacioli con le tavole dei poliedri di Leonardo.

Secondo Federico Mollicone, organizzatore culturale e promotore dell’evento, non Escher ma Graziotti, con la sua cosmogonia sapienziale, deve essere introdotto nelle scuole e nelle università, per riappropriarsi della nostra cultura antica e ancestrale.