Auricolari e nacchere, triangoli e bacchette, device nascosti e musiche di altri tempi e spazi. E poi colori, forme e continui rimandi artistici, da Picasso a Van Gogh. Quadri che rappresentano un intenso e originale inno alla giovinezza, un flusso continuo di emozioni che non richiedono grosse elucubrazioni. Quadri che vanno semplicemente vissute e interiorizzate.
Sono circa venti le opere esposte della nuova mostra Percorsi Armonici di Gisella Gatto, voluta da Tina Vannini e curata da Francesca Barbi Marinetti e Lucia Collarile, visitabile sino a fine febbraio presso il ristorante vegetariano romano Il Margutta Veggy Food & Art, in via Margutta 118.
Non una sola corrente, ma tante apostrofi culturali che rendono la mostra bella e vivace. Intrigante anche l’incastro tra parti di ogni singola opera. I quadri, infatti, abbracciano nei loro spazi campanellini, tamburelli colorati, flauti e penne d’oca. Sempre ben abbinati cromaticamente. Ammirando i lavori, inoltre, è possibile viverli ancora di più ascoltando, armati di cuffie, delicate sinfonie studiate ad hoc.
Tanti i rimandi artistici alle grandi passioni della sua vita: dalla storia dell’arte al cinema. Ed è a queste personali fuochi d’ars che si ispirano i due cicli di produzione presentati in mostra: percorsi armonici e teatrini d’artista. I colori e le forme delle tele partecipano sinesteticamente all’ideazione che è, in contemporanea, musicale, visiva e tattile, alla ricerca di un’arte totale, teatrale, avanguardistica.
Un’estetica, quella della Gatto, che per certi aspetti sembra fare il verso alla cultura punk ma anche a quella glam degli stessi anni Settanta. Un’arte diretta, pulita, limpida, fatta di colore, ironia e giocosità, che ci introduce nel mondo di Gisella: un mondo pop-psichedelico e surreale.