«Si può fare politica e protestare in mille modi, io canto. Ma non sono una cantante… sono diversa, diciamo che sono un’attivista che fa comizi con la chitarra»: Debora Troìa, artista nota in Sicilia, racconta Rosa Balistreri, universalmente considerata la prima cantante folk della Sicilia, personaggio anticonformista, cresciuta in una Sicilia chiusa e retrograda, dove le donne che cantavano nelle piazze erano giudicate poco di buono. Rosa ha rappresentato per la cultura siciliana ciò che Billie Holiday è stata per il blues. Un’icona che rappresenta in maniera forte e quasi esaustiva il rapporto difficile, di odio ed amore, che molti siciliani, forse quelli dallo spirito più libero ed irrequieto, hanno nei confronti della loro terra, rielaborando e reinterpretando, grazie anche all’aiuto di amici musicisti e intellettuali, canzoni della antica tradizione popolare che hanno fatto il giro del mondo. Oggi, a ventisette anni dalla morte di Rosa Balistreri, il mezzosoprano Debora Troìa riporta in vita questi canti grazie alla sua straordinaria interpretazione.
Debora Troìa, siciliana anche lei, si laurea in canto lirico con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Palermo. Partecipa a corsi di perfezionamento e tecnica vocale tenuti da numerosi artisti come: Renato Bruson, Luciana Serra, William Matteuzzi, Alfonso Antoniozzi, Romolo Gazzani, Davide Livermore, alla masterclass di gestualità musicale di Eva Wymola, a quella di canto barocco di Gemma Bertagnolli e al workshop sul teatro mozartiano con il regista Lorenzo Mariani. Successivamente ha studiato e perfezionato lo stile belcantistico presso l’Accademia di Simone Alaimo e Vittoria Mazzoni. Vincitrice di numerosi premi lirici in Sicilia, collabora con la “Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana”. Si è esibita presso numerosi teatri tra cui il Teatro Sociale di Como, il Teatro Dante Alighieri di Ravenna, il Teatro Ponchielli di Cremona e il Teatro Pavarotti di Modena.
Da agosto 2016 Debora Troìa si esibisce sui palchi più belli ed importanti della Sicilia accompagnata dalla chitarra di Tobia Vaccaro, storico musicista di Rosa Balistreri, in una pièce musicale per voce narrante e canto che narra la storia della grande artista, Rosa la Cantatrice del sud e che ripropone al Teatro Lelio di Palermo il 16 dicembre. Attraverso il canto e il cunto (racconto- ndr) guida lo spettatore in un continuo intreccio fra narrazione teatrale e canzoni, dipinge con tratti forti ed emozionali l’immagine di una donna che ha coperto la fragilità del suo essere con un’antica sapienza popolare che le ha restituito la forza di combattere le avversità della sua tormentata esistenza. Lo spettacolo ripercorre la vita della grande artista siciliana fatta di stenti nelle campagne siciliane sino agli incontri con Ignazio Buttita, Renato Guttuso e Dario Fo nel cenacolo musicale-letterario di Firenze.
Una voce ora melodiosa ma forte e possente quella di Debora Troìa, capace di esprimere la forte carica emozionale della cantante licatese alternando momenti seri a momenti briosi e spensierati che creano nello spettatore tensione emotiva e divertito coinvolgimento. Attraverso le sue note drammatiche Debora Troìa restituisce agli occhi dello spettatore la visione nitida dei campi aridi e assolati dell’entroterra siciliano, trasmette alle sue orecchie con inaudita purezza del canto la solitudine dei lavoratori nell’oscurità delle miniere di zolfo, con i suoi intensi virtuosismi lirici imprime nell’anima la saudade degli emigranti.
Oggi canzoni come Mafia e parrini, I Pirati a Palermu e tante altre tornano a rivivere grazie a questo spettacolo di canto e di cunto che, non si esaurisce nel dolore ma, infine, si fluidifica nell’amore per la propria terra , per la famiglia e per le tradizioni religiose, sublimandosi nella speranza, nella certezza di una giustizia sociale e di un mondo migliore.
«Il repertorio scandaglia canzoni come “Mi votu e mi rivotu”, “Terra ca nun senti”, “Cu ti lu dissi”, “Rosa rosa”, Quannu moru” e molte altre ancora… Ho voluto esibirmi in questo spettacolo per tenere vivo il ricordo di una donna decisa e determinata nonostante la vita l’avesse tormentata e la tormentasse, “Rosa-La cantatrice del Sud” è anche un messaggio di speranza. Rosa era una donna piena di sapienza antica, dalla voce dai mille colori, era coraggiosa e non incline al compromesso, orgogliosa del suo dialetto in qualsiasi contesto; è riuscita a emanciparsi e sottrarsi al predominio dei padri, dei mariti e delle consuetudini, ma soprattutto ha saputo trasformare il suo dolore personale in canzoni che raccontano sentimenti universali».