Iannone: “Noi difendiamo la nostra cultura dal modello talebano”

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Il numero 2 di "Primato nazionale" in uscita fra pochi giorni
Il numero 2 di “Il Primato nazionale” in uscita fra pochi giorni

Alla luce della stratosferica affermazione a Ostia, in cui ha quadruplicato la quota dei propri consensi, CasaPound non è a un punto di arrivo ma a una nuova partenza. Prossima fermata: Montecitorio. Intanto noi di OFF abbiamo parlato con Gianluca Iannone, Presidente del partito e con Adriano Scianca, direttore di Primato Nazionale, già quotidiano online e da metà ottobre mensile in tutte le edicole (di cui noi di OFF vi anticipiamo qui la copertina dell’imminente secondo numero in uscita).

Come intende muoversi CasaPound per la cultura a Roma?

Gianluca Iannone: A Ostia abbiamo conquistato un grande risultato: CasaPound si afferma perché è presente nonostante non abbia “santi in paradiso”. I nostri punti di riferimento sono quattro: la solidarietà, la polis, lo sport e, appunto, la cultura. CasaPound è un laboratorio molto attivo, da sempre promuoviamo e realizziamo conferenze, seminari, incontri con figure intellettuali anche le più disparate, toccando e approfondendo svariate tematiche, per non parlare delle nostre presentazioni di autori “scomodi”. Fra due giorni uscirà il nostro mensile, l’unica rivista che strappa “il velo di Maya” sulla politica nazionale e internazionale.

Adriano Scianca: CasaPound fa cultura da sempre e per noi la cultura è un punto di riferimento imprescindibile.  Roma per la sua storia è l’epicentro delle politiche culturali, ma è stata costantemente umiliata da tutte le amministrazioni che fino ad ora l’hanno guidata. Il nostro obiettivo è riportarla in auge, a Roma la situazione è deprecabile, vedi il Museo dell’Arte Orientale, che sta chiudendo: il degrado è palpabile, ci sono istituzioni culturali che vengono sistematicamente smantellate.

CasaPound è proiettata a  livello nazionale: quale potrebbe essere il suo programma politico sulla cultura?

Gianluca Iannone: Ti porto un esempio lampante: lo scorso 4 novembre noi abbiamo onorato gli eroi, non il rifugiato [i militanti di CasaPound hanno celebrato la Vittoria a Trento al Mausoleo dedicato a Cesare Battisti, al Sacrario di Rovereto e al monumento di Cesare Battisti a Riva del Garda. Un omaggio è stato portato anche al cimitero di Trento per ricordare i caduti austroungarici e il loro sacrificio, n.d.r.]. Direi che già questo è un assetto in controtendenza, perché noi oggi vogliamo una cultura che sia patriottica e nazionale, libera dal politicamente corretto che ammorba questi tempi.

Adriano Scianca: Partiamo da un anniversario: il 2018, centenario della Grande Guerra. E’ stato dimenticato. O, in alternativa, è stata “celebrato” con i disertori, dipingendo i combattenti come carne da macello. Noi invece puntiamo alla riscoperta del nostro passato antico e glorioso, festeggiando in tal senso il centenario della Grande Guerra e facendolo scoprire o riscoprire alle nuove generazioni. Prendiamo poi i musei: è assurdo che a Roma e in Italia il nostro patrimonio culturale  sia disperso in mille rivoli che rispondono a doversi potentati, va centralizzato e razionalizzato. E’ un bene dello Stato ed è un bene comune (e quindi siamo contrarissimi alla privatizzazione della cultura).

Una “curiosità”: perché Pound?

Gianluca Iannone: Ezra Pound è il nostro nume tutelare, il più grande poeta del secolo scorso, il padre della cultura europea, un punto di riferimento rispetto al modello culturale talebano che ci viene imposto oggi.