Alfredo Lucifero. La strada tra la scultura e la poesia

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ermafroditaPoesia e scultura sembrano essere per Alfredo Lucifero sinonimi e l’una pare non poter essere separata dall’altra. Non è un caso che proprio l’anno scorso la casa editrice Cairo Mondadori ha dedicato una pubblicazione proprio a lui, intitolata “Scultura è poesia”, in cui si riassume l’intero percorso dell’Autore, nato a Pisa nel 1937. Non si contano ormai le raccolte di poesia e i volumi di narrativa da lui scritti, grazie ai quali Lucifero, che in gioventù ha frequentato Ardengo Soffici, Giuseppe Ungaretti e Leonida Repaci, si è fatto conoscere dal punto di vista letterario. Dal punto di vista artistico, più propriamente scultoreo, l’iter è stato in egual misura soddisfacente, permettendo al toscano di venire alla luce anche sotto quest’aspetto. Importante in tal senso è stata nel 2014 la sua donazione a Papa Francesco di un busto da lui realizzato, raffigurante il pontefice, tutt’oggi custodito in Vaticano. Le sue sculture, di norma in bronzo, in apparenza rappresentano figure umane e animali dalle forme stilizzate, ma a un’attenta indagine in realtà ci si renderà conto che queste nascondono un senso più profondo, visto che, nonostante la loro semplicità, esse sembrano volere svelarci un “qualcosa” che non possiamo captare con precisione, qualcosa di ambiguo e che ci sfugge: un mistero che le rende fortemente interessanti e che le carica di una intensità non comune. A volte sono soggetti che riemergono dall’antichità, come per esempio l’ “Ermafrodita” delAlfredo Lucifero 1 1999, in altre le forme sono più libere, soprattutto quelle degli animali, dove si giunge a una stilizzazione particolare, che rende i soggetti ancora più vivi e ancora più simbolici. Le “Tre scimmiette” appartengono a questa schiera, mentre il “Cavallo” riecheggia le sue forme che ritroviamo in natura, rappresentato nella sua forte e determinata fissità. Altre opere sono più palesemente simboliche e concettuali, come accade per esempio in “Attesa dell’Energia dell’Universo”, dove due mani unite cercano un contatto con le invisibili forze che regolano il mondo.

Alcune opere di Alfredo Lucifero, che tra l’altro è stato anche nominato magistrato onorario, saranno messe in mostra in occasione della “MIAV (Mostra Internazionale Arti Visive) – Omaggio a Gino Severini – Premio Città di Cortona”, che avrà luogo dal 10 settembre al 1° ottobre 2017 nel comune toscano. Essa è organizzata dal Circolo Gino Severini, presieduto da Lilly Magi.