Un mito della boxe, amato da tutti, soprattutto dalla gente del suo paese d’origine, Ripa Teatina (Ch). A lui è stato dedicato un vino, forte ed energico, capace di far riviere nel bicchiere le emozioni del ring.
Quali sono gli elementi imprescindibili capaci di classificare un campione dello sport? Quali, in modo ancor più specifico, nella boxe? Una risposta assoluta (forse) non esiste. È un insieme di fattori, un mosaico di qualità che si assemblano in modo naturale e spontaneo quando si indossano i guantoni… una divisa fatta ad hoc. Certo, la tecnica, l’allenamento e la volontà ne sono parte integrante ma, quando si sale sul ring, la grinta, la potenza e l’abilità di stendere l’avversario con un gancio solo, fanno la differenza.
A Rocky Marciano… il pugile campione del mondo (vinse la cintura nel 1952) è dedicato un vino fatto con uve di Montepulciano in purezza. Una Doc dai toni forti, decisi, come del resto possono essere solo quelli di un grande e intramontabile boxeur. Grappoli che arrivano direttamente dai vigneti e dalle campagne limitrofe di Ripa Teatina, il piccolo paese della provincia di Chieti (dall’omonima cantina) (http://www.cantinaripateatina.it/) che ha dato i natali al pugile. Di lui c’è un eco costante e potente: una statua che dà il benvenuto all’ingresso del paese, un museo, fotografie e ricordi in ogni negozio, un Festival a lui dedicato e… un vino. Il re, il simbolo territoriale e regionale, il Montepulciano che, tra il ventaglio delle molte tipologie italiane, svetta tra i preferiti dal mercato americano, patria “d’adozione” del pugile (nonostante fosse nato a Brockton, nel Massachussets, Marciano restò legatissimo alle sue origini abruzzesi). E quanto saranno fortunati i seguaci del boxeur e tutti gli estimatori del ‘Made in Italy d’Abruzzo’ quando, nel bicchiere, potranno godere di un vino dal colore rubino con tocchi violacei carichi e marcati. Annata 2013, con produzione d’eccezione (da collezionare), dalla potenza abbagliante, proprio come quella di Rocky, così definita all’inizio della sua carriera: è stato sufficiente educarla e istruirla, allenarla giorno dopo giorno per renderla unica e farla esplodere.
Allo stesso modo, degustandolo, si sprigionano note di frutta matura che declinano su accenni quasi ‘marmellatosi’; punte di spezie arrotondate da una linea continua di pepe che sembra prendere il sopravvento. Una rotazione degna di un campione, per passare a sentori che richiamano gli odori della terra e un accenno di liquirizia. Al gusto prevale il sapore fruttato, arricchito dal ritorno delle spezie, il tutto incorniciato da una struttura massiccia e ben ancorata, un tannino vellutato che accarezza le papille della bocca e un retrogusto persistente. Solo in alcuni passaggi si percepisce un equilibrio leggermente vacillante. Si sa, il tempo e il “giusto allenamento” risolvono anche queste minime imperfezioni e la potenzialità di un ulteriore invecchiamento possono fare la differenza. 13,5% la gradazione alcolica, netta e concisa arriva diretta. Sul fronte dell’etichetta, oltre all’immagine di Rocky Marciano, un 49, il numero degli incontri disputati e delle altrettante vittorie, 43 delle quali per k.o.
Da conservare in cantina, pronto da stappare per un’occasione importante, oppure, con visione più astratta, nella consapevolezza di “brindare” a una pagina della storia mondiale dello sport dal sapore tutto italiano.