Il fascino dell’Oltrepò Pavese parte dal bicchiere

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IMG_3102Un lembo di terra capace di fare da collante a quattro regioni quali la Liguria, il Piemonte, l’Emilia e la stessa Lombardia dove si allarga nelle aree collinari della provincia di Pavia. Così, l’Oltrepò Pavese, luogo d’incanto e territorio dall’alto potenziale turistico ed economico, rappresenta una delle eccellenze vitivinicole italiane. Qui sovrano indiscusso è il Pinot Nero, uva generosa e difficile al tempo stesso, in grado di mostrare vigore per produrre Rossi fermi e di corpo, raffinata e morbida se vinificata in bianco per produrre il Metodo Classico Docg, e capace di offrire eleganza se vinificata in rosato, soprattutto se spumantizzata nelle vellutate bollicine Cruasé.

Terroir e clima sono perfetti per il Pinot Nero – del resto la latitudine è la stessa della Borgogna francese, la zona forse più conosciuta al mondo per i suoi vini nati da questo vitigno – che affonda le radici tra suoli variegati di marne, argille, strati rocciosi e sabbiosi. Nulla di scontato in Oltrepò… le nebbie umide autunnali salgono dalle fasce padane sfiorando le zone collinari disegnati dai filari; clima temperato sì, ma favorevoli escursioni termiche e caldo bilanciato durante l’estate, senza tralasciare le precipitazioni primaverili che permettono al suolo di immagazzinare buone quantità idriche.

oltrepo' -Un’identità unica e irripetibile che porta l’Oltrepò a essere la terza area di produzione di vini certificati in Italia, con un complessivo di circa 17.000 ettari vitati. Oltre al Re Pinot Nero, tra le uve più coltivate, si trovano anche Croatina, Barbera, Riesling e Moscato, tutte varietà arrivate nelle terre pavesi da diversi secoli. Merito (in questo caso bisogna dirlo) d’invasioni e colonizzazioni, passaggi e scambi commerciali poiché, l’Oltrepò si trova all’incrocio di quelle che, un tempo, erano chiamate le Vie del sale, dell’olio e del commercio in generale che dai porti, come quelli liguri e francesi, risalivano nell’entroterra.

Una volta nel bicchiere, i vini di questa fetta di terra lombarda, esprimono caratteristiche differenti, fatte da sensazioni che virano tra profumi e aromi, tra percezioni floreali e fruttate, oltre a una struttura imponente ma ben dosata. Per gustare appieno l’Oltrepò attraverso un percorso enologico dei sensi, basta versare lo spumante Metodo Classico che porta l’omonima Docg: un’espressione di eleganza e raffinatezza.