L’universo d’arte di Carlo Pepi si apre al mondo

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renato-lacquaniti-Il 21 giugno sarà aperta al pubblico dalle 17 alle 20 una parte della collezione di Carlo Pepi conservata nella Fattoria Montelisi a Crespina (Pisa). Vi si arriva passando attraverso campagne soleggiate e intonse, di una bellezza mozzafiato. Ma giunti alla villa, in piazza Battisti 9, si rimane ulteriormente colpiti: non solo dal silenzio irreale dell’antica fattoria, seminascosta tra gli alberi, ma da ciò che contiene. Dietro la piccola porta di legno si estende un universo di arte. Migliaia-e sono davvero migliaia-di dipinti distesi su pareti e pavimenti, tra lunghi tavoli, colmi di monografie e cataloghi. Solo arte. I pochi mobili rimasti, qualche antico letto, è ricoperto da dipinti. Sono opere di artisti livornesi del Novecento, artisti oggi centenari o scomparsi, grandi pittori eredi della tradizione post-macchiaiola.

Carichi di colore, espressionisti, fauves, astratti, i dipinti svelano un panoramalacq12 Lacquaniti straordinario. Pepi li ha organizzati per nuclei, ciascuno dei quali presenta l’artista dall’inizio alla fine. Qualche nome?  Bruno Secchi, Renato Lacquaniti, Mario Nigro, Marcello Landi e altre migliaia. Nomi e opere che in Italia non si conoscono abbastanza, ma che Pepi ha fatto conoscere in Toscana e all’estero, sino in Costa Rica, attraverso mostre, monografie e presentazioni. Ci sono anche artisti noti, come Lorenzo Viani, le cui xilografie riempiono un letto ai piani superiori.

Pepi è un instancabile raccoglitore di opere, amico degli artisti, che segue con passione. Grande esperto, dal fiuto sottile, fustigatore di falsari. Quella della Fattoria Montelisi è solo una parte della sua collezione, perché poco più su, nella sua Casa Museo, un tempo della famiglia Modigliani, Pepi conserva altre migliaia di opere: disegni  e taccuini di Fattori, opere di macchiaioli e di artisti celebri del Novecento.