Ha scritto tra le pagine più belle della musica italiana e oggi mette al servizio dei più giovani la sua lunga esperienza in un progetto che gli sta particolarmente a cuore: il concorso per studenti “Campus Band”. Mario Lavezzi, rinomato compositore, cantautore e produttore, si racconta in esclusiva a OFF.
Mario, ci racconta un episodio OFF della sua carriera?
Mi trovavo a casa di Lucio Battisti, con il quale ho collaborato a lungo. E mentre gli reggevo una sedia, che stava tentando di aggiustare con l’aiuto di un martello, all’improvviso l’estremità in acciaio si è sganciata dal manico in legno e mi è finita dritta su un dente. A quel punto, anziché continuare con i nostri progetti, siamo andati di corsa da un amico dentista. Fortunatamente, grazie a un piccolo intervento, il mio dente tornò presto al suo posto. Ovviamente, il ricordo più bello legato a Lucio Battisti e a Mogol non è questo ma tutti i progetti che abbiamo avuto modo di condividere.
Come nasce la sua passione per la musica?
La mia passione è nata quando ero studente sulle panchine di Piazza Napoli a Milano, dove ci si ritrovava a suonare con altrettanti studenti e amici. Poi da lì abbiamo composto un gruppo che si chiamava “I Trappers” di cui ho fatto parte e di cui facevano parte l’attuale leader de “I Camaleonti”, Bruno Longhi, cronista sportivo e altri due musicisti che avevano fatto parte de “I Ragazzi della via Gluck”. E ognuno di noi, ognuno di quei ragazzi che si sono ritrovati su quella panchina ,ha poi avuto una carriera di rilievo. Spero che succeda la stessa cosa ai ragazzi del contest a cui mi sto dedicando da un po’ di tempo: il Campus Band, concorso dedicato a studenti amanti della musica. I Flyers, vincitori della prima edizione, stanno avendo successo e per me è un grande orgoglio. Condividere la mia esperienza con i giovani mi fa sentire giovane.
Il momento più complicato della sua carriera?
Quando dopo essere entrato nei Camaleonti, fui chiamato a svolgere il servizio di leva. Fu un trauma, mi sembrava di essere finito dalle stelle alle stalle. Pensavo fosse finito tutto. A quei tempi, capitava spesso che il servizio di leva s’insinuasse sul più bello della carriera di un artista, successe anche a Gianni Morandi…
Dopo il servizio di leva, per lei, ci sono stati diversi incontri fortunati…
Quella cartolina che mi arrivò per la chiamata di leva, se in un primo momento per me rappresentava un disastro, con il tempo si è trasformata in una serie di opportunità. Chissà, con il senno di poi, magari è stata una benedizione perché non so se restando nei Camaleonti poi avrei raccolto le stesse soddisfazioni Lucio Battisti, Mogol, Ornella Vanoni e Loredana Bertè sono solo alcuni degli artisti con cui ho avuto il piacere di costruire insieme delle cose. Per non parlare delle gratificazioni legate al gruppo Flora, Fauna e Cemento che fondai negli anni settanta.
Tra gli artisti stranieri invece c’è qualcuno con cui le piacerebbe collaborare?
Per il mercato internazionale ho realizzato delle canzoni, una tra tutte “Terra Gemella” scritta insieme a Eros Ramazzoti, che ha venduto milioni di copie nel mondo e scalato le classifiche internazionali.
Ho inoltre pubblicato un album dal titolo “Voci e Chitarre” nel quale ho avuto importantissime collaborazioni internazionali, per esempio con i Toto. Sono andato a Los Angeles e ho vissuto un’esperienza incredibile. L’idea di collaborare con un artista internazionale, che canti una mia canzone, mi piacerebbe molto e mi auguro di poterci riuscire un giorno.
Le donne sono state importanti durante il suo percorso…
La storia d’amore con Loredana Bertè, bella quanto dolorosa, mi è servita per capire che non bisogna mai confondere la sfera privata con quella professionale. Infatti, poi, non è mai successo nulla con Anna Oxa, Ornella Vanoni e Fiorella Mannoia.
Lei ha raggiunto davvero tanti traguardi nel corso della sua carriera. Esiste un altro traguardo, un obiettivo o meglio un regalo che vorrebbe che la vita le facesse a questo punto del suo percorso?
Io credo che la vita faccia da sé. E’ bello sognare. Certe volte accadono delle cose che sono dei regali, così come a volte possono accadere anche delusioni.
Progetti futuri?
In questo momento mi sto dedicando al rilancio di Alexia, il cui singolo “Beata gioventù” uscirà il 19 maggio, il giorno del suo cinquantesimo compleanno. Alexia è una cantante che ho particolarmente a cuore, perché dotata di una bravura fuori dal comune e che nel corso degli anni ha saputo conquistare il pubblico sia con brani complessi che con canzoni orecchiabili. La sua “Happy”, per esempio, si canticchia ancora oggi. E poi sarà la volta di un mio progetto discografico, in cui metterò tutta la mia carriera.