Le donne-caramella al tempo dei social. L’ironia di Piero Corpaci

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2 (10)La donna/oggetto è una tematica e anche una problematica della nostra società odierna, che dal punto di vista artistico non è nuova a essere trattata. Pensando per esempio alla Pop Art non possiamo non ricordare le icone di Andy Warhol o le opere fumettistiche di Roy Fox Lichtenstein. Scalpore fecero anche le sculture di Allen Jones, che trasformava la donna in un oggetto d’arredamento. È stato un processo che ha portato la figura femminile a trasformarsi in oggetto senz’anima, quando invece fino all’Ottocento, anche nella nudità, veniva messo in mostra il suo fascino in quanto creatura femminile e non nella sua mera spinta alla sessualità.

Su questa scia, è interessante e tagliente il lavoro dell’artista siciliano Piero Corpaci, le cui donne sono assimilate alle caramelle. Proprio così, perché noi le troviamo all’interno della carta che dovrebbe1 (10) rivestire le pastiglie, diventando esse stesse deliziosi e sensuali bonbon da gustare, nella completa nudità. A tratti sembrano delle sirene, la cui grande pinna si è tramutata nel fiocchetto dell’incartamento, così perdendo l’aura di miticità a favore di una spersonalizzazione che le portano e essere sagome di bellezza, disumanizzate, prive di spirito. A volte si distendono, a volte si siedono, come se si trovassero in un comodo letto, richiamando l’attenzione dello spettatore, che può ammirare le figure nella loro intensa sensualità. Esse ci richiamano, retaggio della Pop Art, sicuramente quegli stereotipi utilizzati dal mondo pubblicitario e delle riviste, che presentano il soggetto femminile come inanime, posto su un piano diverso rispetto all’universo quotidiano.

Dal punto di vista stilistico, ammiriamo la perfezione tecnica quasi iperrealista del pittore. I suoi dipinti sembrano stare a stretto contatto con quel mondo fotografico della moda e dello spot, ma egli riesce a giocarci in modo ironico, trasformando figure femminili in caramelle e dando luogo a delle cromie vivaci, lucenti, dove è sempre evidente il contrasto tra 4 (5)il colore della pelle umana e quello della carta – tratteggiata in modo così perfetto che sembra quasi toccarla – , sempre molto acceso.

Quello della donna/oggetto è sicuramente un argomento molto trattato e questo perché con l’accelerazione dei mezzi di massa si assiste sempre di più alla spersonalizzazione dell’essere umano. Essere umano in generale, sì, perché se una volta in questo processo erano coinvolte soprattutto le donne, adesso vi sono coinvolti anche gli uomini e basta vedere quello che accade in qualunque social per osservare l’esistenza di narcisismo e vanità non solo da parte delle donne… in ogni caso, questa è un’altra storia, la nostra storia invece è quella di Piero Corpaci, che ha saputo sviluppare tale concetto in modo originale, unendo tra loro senso d’interpretazione, capacità tecnica e una buona dose di ironia.

COME L’ARTE RAPPRESENTA LA DONNA-OGGETTO INCARNANDO LA SUA PROTESTA