Il contadino e lo zar. Una storia più off di così…
Pietro Pittaro, classe 1934, enologo e viticoltore, seppur si definisce un semplice “contaden di Codroip” – contadino di Codroipo, ndr – è molto di più. Titolare dell’omonima azienda vitinicola a Codroipo e dell’annesso “Museo del vino”, ha diretto per sedici anni la Cantina di Bertiolo (città ove successivamente è stato eletto Sindaco), è stato anche Presidente regionale, nazionale ed internazionale degli Enologi, Presidente del Centro vitivinicolo della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Istituto per l’Enologia (organo di ricerca del Ministero dell’Agricoltura), della Commissione d’appello nazionale dei vini a denominazione controllata; una laurea honoris causa in Scienze ed Economia Aziendale ed i titoli di Accademia della Vite e del Vino, nonché nominato Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana e Cavaliere al merito agricola della Repubblica Francese. Ma non è soltanto per questo che IlGiornaleOff ha deciso di parlare di lui, Pietro Pittaro ha un amico da far invidia a molti: il Presidente Vladimir Putin.
Pietro a Codroipo, senza conoscerne la reale importanza, diventa amico fidato di Nicola Benois, figlio di Alexander Benois pittore, scrittore ed ideatore dei famosi balletti russi (Le Pavillon d’Armide, Petruska e Le Rossignol). Nicola Benois sposato in seconde nozze con Disma De Cecco, soprano di Codroipo (UD), strinse un’amicizia trentennale con Pietro Pittaro, talmente vivida da lasciargli in eredità quadri oggi di sua proprietà.
Tra questi oggetti ereditati da Benois vi era un cavalletto, un’insieme di pezzi di legno vecchi e sporchi, che però furono utilizzati da Nicola Benois e prima ancora da suo padre, il grande Alexander.
In ricordo della grande amicizia con Nicola Benois, Pittaro nel 2008 chiede ed ottiene l’intitolazione dell’Auditorium di Codroipo a Nicola Benois e, in quell’occasione, conosce e stringe i rapporti con Alexander Nurizade, Console Generale della Federazione Russa; dopo quell’incontro, Pittaro sente il forte desiderio di far rimpatriare alcuni cimeli della famiglia Benois, vista la grande venerazione che la Russia dimostra loro. Detto fatto: tramite il Console Nurizade e l’Amabasciatore, Pittaro imballa e spedisce il cavalletto dei Benois e due quadri, uno di Alexander e l’altro di Nicola Benois, come dono per il Museo Peterhof di San Pietroburgo. Come perizia di autenticità Pittaro donò anche una foto di Alexander Benois intento a dipingere, proprio su quel cavalletto, un quadro che era già esposto presso il Museo di San Pietroburgo.
Il Console Nurizade, per ringraziare Pittaro dell’immenso dono culturale che questi aveva fatto per la Russia, volle che l’atto di donazione delle opere e del cavalletto venisse fatto di persona da Pittaro in un’importante occasione culturale a San Pietroburgo: l’International Cultural Forum di San Pietroburgo dello scorso 2 dicembre, ove Pittaro figurava quale “ospite d’onore”. Per ringraziare Pittaro, persino il Presidente Putin ha voluto presenziare alla cerimonia e, dopo un brindisi tra le autorità (Ministri, viceministri, Direttori di Museo e Pietro Pittaro) durante il quale il Presidente Putin ringraziava calorosamente “l’amico italiano Pittaro” e, di converso, Putin veniva indicato da Pittaro come “l’uomo politico più importante e capace d’Europa”. Al brindisi seguì lo spettacolo teatrale, durante il quale il Presidente Putin – seduto tra il pubblico e non nella tribuna d’onore – volle Pittaro e consorte al proprio fianco.
Ad oggi, ogni volta che Pietro Pittaro racconta questa storia è impossibile non notare l’emozione e la meraviglia che trasuda dal suo volto: l’emozione di un “contadino di Codroipo” per aver conosciuto Putin e la meraviglia per aver scoperto ne “l’uomo politico più importante e capace d’Europa” un’umiltà che, nell’immaginario collettivo, noi italiani non siamo soliti riconoscere ad un politico.