Quella di Charlie Hebdo non è satira è cacca!

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Adesso: quanti di voi sono Charlie? Quanti di voi si sentono Charlie? Neanche il dramma colpisce la redazione della testata francese di satira. Non la ferma, non la frena, in un vomitoso impeto infantile, frutto di una comunicazione adolescente, pretenziosa, mai cresciuta, impulsiva.

Così, dopo aver rappresentato le vittime del terremoto come piatti tipici della nostra cucina – “sisma all’italiana”: un ferito insanguinato con la didascalia “Penne al sugo pomodoro”, un’altra con quella “Penne gratinate”, i corpi sepolti con la scritta “Lasagne” – ed essersi chiesti se il terremoto, prima di colpire “abbia urlato Allau Akbar”, ecco comparire nell’edizione di oggi di Charlie Hebdo, la nuova orribile presa di posizione del giornale francese: “è arrivata la neve”

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Ah, che belle risate. E che riflessione arguta. Ma quale satira? Questa è merda. Pura, purissima merda chic, partorita dalla mente del democraticissimo progresso secondo cui non ci sono vincoli, nella comunicazione, né tabù e la moralità, il buon senso, il buon gusto, ci stanno stretti, come antichi orpelli ormai in disuso. Cosa voleva comunicare Charlie Hebdo? Forse voleva solo incarnare il motto di un altro paladino delle Belle Menti, Dario Fò, un proletario col culo degli altri: “Prima regola: nella satira non ci sono regole”, fintanto che, ovviamente, non colpisce gli agitatori del politicamente corretto. Cosa è satira nel grande mondo liberale e libertino, poco libero? E cos’è oltraggio? 

Ma soprattutto va ricordato: la satira è l’arma dei liberi, l’arma che si scaglia contro il potere, ha un fine, una visione; va contro il potere per demistificarlo, per umanizzarlo e scompattarlo. Una battaglia civile.
Ci dispiace molto, ma questa in foto, non sembra essere una sfida ai potenti, piuttosto l’irrisione gratuita, rabbiosa e rancorosa di povere vittime.

Ma non è con i francesi che dobbiamo prendercela – vicini, solidali: amico mio, connazionale, prova ora a sentirti un pochino CHARLIE HEBDO, se ne hai il coraggio

Nota di servizio: Ah, scusate. Date ragione a Charlie, andateci un pochino forzatamente contro corrente. Giusto un po’ coattamente come il giocatore di flipper di Carlo Verdone in Troppo forte; in fondo noi, poveri, non abbiamo colto la sottigliezza alla base delle vignette di Charlie Hebdo, di come le vittime siano cibo per speculatori e un sisma sia appetitoso, oppure di come c’abbiano sparato la verità in faccia sulle case fatte di merda (e dalla mafia), con la sabbia di mare anziché con i ciottoli di fiume, nella seconda vignetta. Ci sfugge comunque il senso di quest’ultima. La moralina d’oltralpe, esposta anche male, male, è un po’ troppo. Scusate la nostra pressappochezza nazionalista nel vedere una mano troppo pesante irridere con troppa facilità chi stava dormendo ed è morto sfracellato, perdonate il nostro sdegno nel vedere cotanta filosofia espressa in tratti di matita. Lasciateci essere dei vermiciattoli (o dei giornalai imperfetti) della non comprensione e siate Charlie, siate un po’ quel che caspita vi pare. A chi verrebbe in mente di irridere i migranti che si abbandonano alle acque del Mediterraneo?
Mi perdoneranno gli intellettuali, mi perdonerà chi si è rotto la favetta della polemica o chi glissa elegantemente: et voilà. Perdoneranno l’impeto del povero umile.

La morte arriva per tutti, statene sereni a Charlie Hebdo. Per alcuni sotto una valanga di neve, per altri sotto una coltre di pallottole.

5 Commenti

  1. Sarebbe da censurare .
    E’ uno schifo sapere che esistono persone simili…

  2. Francamente ci sono arrivati con circa 500 anni di ritardo, ” humor nero” come oramai la comunicazione.
    Veniamo alla “verità”.
    Luogo: Carisolo in Val Rendena, prov di TN – Ingresso Val di Genova, valle delle cascate; la + famosa: cascata del Nardis
    Chiesa: Affresco del 1500 lato esterno della parete a Sud.
    Tema: Danza Macabra.
    Autori: F.lli Baschenis.
    2 giorni fa il Soccorso Alpino (Nostrano) aveva postato una vignetta un po simile: La morte che sollevava una fettuccia di pendio chiuso con il segnale di “attenzione pericolo di valanghe”.

  3. […] Adesso: quanti di voi sono Charlie? Quanti di voi si sentono Charlie? Neanche il dramma colpisce la redazione della testata francese di satira. Non la ferma, non la frena, in un vomitoso impeto infantile, frutto di una comunicazione adolescente, pretenziosa, mai cresciuta, impulsiva. Così, dopo aver rappresentato le vittime del terremoto come piatti tipici della …  […]

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