Catine, l’Italia unita dalla comicità

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catineÈ vero, siamo tutti “fratelli d’Italia”; però quelle differenze regionali sono talmente belle, pur nella loro completa diversità, che solo gli ignoranti non sono in grado di apprezzarle e valorizzarle. Dal Trentino alla Sicilia, ovunque si vada ci si sente a casa.

Questo perché si ha memoria delle nostre radici, della nostra storia e dei sacrifici dei nostri nonni.

L’Italia è quella dei Comuni, delle tradizioni, dei dialetti che – a volte – diventano vere e proprie lingue, come accade in Friuli. Eppure non può essere la mera differenza linguistica un presupposto per non far sentire “a casa” una lucana trasferitasi in Friuli.

Catine, al secolo Caterina Tomasulo, ha fatto di questa convinzione culturale il suo cavallo di battaglia.

La “terone cui cjavei a suste” è un personaggio teatrale da lei stessa creato e che ha spopolato, prima sul web, e successivamente in tantissimi teatri friulani. Caterina, emigrante lucana in terra friulana, ha saputo radicarsi talmente bene nella Regione che l’ha accolta da parlare il friulano meglio degli stessi friulani e di farne anche uno spettacolo di cabaret. Arrivata in Friuli 22 anni fa da Sant’Ilario in provincia di Potenza in cerca di lavoro, Caterina ha lavorato nel mondo della ristorazione e, proprio durante quest’esperienza, fu convinta  dalla compagnia teatrale “La Gote” ad entrare a far parte del loro gruppo. Da lì, è iniziata la carriera di “Catine, cabarista friulucana”.