Pochi libri, per pochi. La rivoluzione elegante dell’editoria

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Copertina d'artista di Roberto Floreani
Copertina d'artista di Roberto Floreani
Copertina d’artista di Roberto Floreani

Pochi libri. Per pochi. Proiezioni d’umiltà da non confondere, assolutamente, e per l’ennesima volta, con uno starnuto chic, unto dal Signore dell’intelletto, presuntuoso ed egocentrico, bensì sinonimo di qualità, condizione urgente nell’editoria italiana.

Allora, se per vendere si svende il significato; se per vendere, s’inflazionano i caratteri, si stampano libri a scatafascio, che rischiano di nascere già carta straccia; se per vendere si inonda il mercato con la quantità, con format nazional-popolari, che stuzzicano solo il portafoglio, e poi, però, il mondo dell’editoria è in ginocchio in un angolo, un motivo ci sarà. La scelleratezza, la casualità, sono false amiche della saggezza. La saggezza che evidentemente impone la riflessione: per mettere ordine al caos, serve ordine, non altro caos. Allora in questo marasma letterario, in cui tutti pretendono di assurgere alla santità, al ricordo indelebile, alla fama, al vincere premi, all’essere riconosciuti per strada, pur offrendo in cambio alla cultura di questo Paese un bel ciufolo, cosa c’è di meglio che individuare pochi titoli, pochi autori, centellinarli, scovare l’inedito e pubblicarli, curando il proprio pubblico? Ecco la De Piante Editore che il prossimo 14 dicembre (ore 18) si presenta alla Kasa dei libri in largo De Benedetti a Milano; esordio bagnato da tre lettere inedite di Eugenio Montale, indirizzate all’insigne classicista Manara Valgimigli, tra il 1946 e il 1954, raccolte in “Non posseggo neppure una Divina Commedia” (con sapida postfazione di Davide Brullo); un inedito Montale, “compassato e guizzante, lento e astuto”. Milanese, rigorosa, dall’animo nobile. Non poteva essere altrimenti, poiché figlia di due assi della narrazione culturale italiana, due amici, due colleghi: Angelo Crespi e Luigi Mascheroni, entrambi del Giornale, entrambi giornalisti e scrittori di dichiarata fama. Il duo Crespi/Mascheroni sarà coadiuvato da Cristina Toffolo De Piante, imprenditrice nel settore grafico con esperienza pluriennale.

Dopo una vita passata a dissacrare l’inutile, a raccontare agli italiani che la letteratura ha ancora un senso, ha ancora un viaggio depianteda fare, che c’è qualcuno ancora capace di darle spessore e di interpretare, scrivendo, il tempo e il reale, Crespi/Mascheroni si dedicano alla produzione e divulgazione di opere inedite, per pochi, appunto, percorrendo volutamente la strada del Ritorno: “Non vogliamo lanciare giovani esordienti ma rileggere autori riconosciuti (dalla critica e dal pubblico). Gli autori pubblicati saranno, orientativamente, soltanto autori italiani”. Prose d’arte, elzeviri, lettere, poesie, brevi saggi storico/critici con un requisito fondamentale e le idee chiare: “nessun autore vivente (o comunque non al di sotto della soglia del Venerato Maestro, cioè 90 anni): esistono troppi testi perduti o dispersi da recuperare per permettersi la stupidità di immetterne sul mercato di nuovi (e con ogni probabilità inutili).download-70 […] puntare, anche in campo culturale, sul marchio “fatto in Italia” può essere una scommessa vincente”. 

La promessa: “la casa editrice vuole essere  per pochi senza essere elitaria, ambiziosa senza essere arrogante, elegante senza essere vistosa”.

Dal gioco dei contrasti nasce l’avanguardia, addio Einaudi, arrivederci spocchia. Testo “alto” e supporto pop: “le caratteriste materiali dell’oggetto-libro (copertina, grafica, carta, formato, tecniche di stampa) offrono un risultato assolutamente distante dall’effetto old style e fortemente legato alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, per generare un virtuoso contrasto fra un contenuto classico e  un contenitore iper-moderno”. E a questo proposito, determinante l’apporto di un artista come Roberto Floreani, uno dei massimi astrattisti della sua generazione, che ha studiato il progetto grafico complessivo e realizzato la prima copertina d’artista.

Con (almeno) 4 titoli previsti per il 2017, la De Piante è una realtà editoriale che si rivolge a un pubblico maturo, ma che può e deve stimolare la gioventù. In un mondo losco di millantatori, fermi agli angoli dei saloni del libro, dei premi letterari, nascosti nelle spalle dei giornali, giovani, buttate un occhio. Servono maestri per imparare, specie alle porte del nichilismo, specie se crollano i punti di riferimento. Da cui rubare con gli occhi, per imparare a capire, ad assimilare correttamente, per creare colonne e rendere elastica la mente.