Nella vecchia Signoria, l’uomo è la cura e non la malattia di un mondo matto. L’uomo che opera virtuoso e non quello che s’indigna indegno ciancicando odio. A pensarlo sono i Medici. Sì, proprio loro, ancora loro. Quelli di Piero il Gottoso e di Lorenzo; quelli di Cosimo. Quelli dell’umanesimo, di quella visionaria passione per i nostro simili. Sono i Medici quelli veri, nell’espressione odierna di Ottaviano, avo, discendente della gran casata che rese tanto onore a uno Stivale sporco e rappezzato alla bene e meglio. Per l’esattezza del principe don Ottaviano Beniamino de’ Medici di Toscana di Ottajano, capo della Casa granducale medicea di Toscana, discende direttamente per via maschile dal principe don Giuseppe de’ Medici di Toscana di Ottajano ma soprattutto Granduca Capitolare dell’Ordine Civico Mediceo.
I Medici in Rai? Son guai!
I Medici esistono ancora; non solo in qualche vecchio stemma, nell’ombra del Palazzo della Signoria o dell’immaginario collettivo, nell’idea che si ha, un tantino stereotipata a dire il vero, del Rinascimento italiano e del loro nome. Quelli, citando i quali, fai bella figura all’interrogazione, secondo la filosofia Benetton: da 0 a 99 anni, dall’asilo al vernissage; I Medici esistono ancora e non solo sulla Rai. Proprio la fiction che sta andando in onda sul primo canale, che ha ricevuto onori dalla critica, pare non esser stata affatto digerita dalla discendenza medicea, almeno stando alle parole proprio di Ottaviano de’Medici di Toscana, che ha definito pubblicamente la serie offensiva delle origini medicee: “Mentendo sulla verità storica e sui contenuti stessi del film, Dario Nardella durante l’intervista con Bruno Vespa andata in onda il 3 Novembre 2016 ha asserito che la storia dei Medici narrata dalla Fiction ‘offre la possibilità di conoscere da vicino e di ripercorrere la storia della bellezza della Dinastia dei Medici’. A nostro avviso questa frase è stata volutamente pronunciata dal Sindaco di Firenze nel tentativo di far credere che la falsa storia medicea narrata dalla fiction fosse invece vera, e ciò allo scopo di convincere i telespettatori che i fondatori della dinastia medicea fossero dei mafiosi, corruttori, usurai e mandanti di assassini proprio così come vengono ingiustamente descritti dalla fiction”. E prosegue, chiamando in causa anche l’Unesco: “Per descrivere la storia dei Medici il regista della fiction ha usato infatti come parametro la trama del film “ il padrino”, assimilando in tal modo la storia dei Medici con quella mafiosa del “padrino”. In questo modo egli ha dato uno schiaffo alla storia ed all’identità umanistica toscana che trae origine dalla verità storica descritta in oltre 3500 libri in cui la Dinastia Medicea viene descritta invece come una stirpe di governanti colti […]Riteniamo che se una autorità come UNESCO non interverrà a tutela della verità storica, i fatti narrati da questa fiction verranno storicizzati per secoli nella vulgata popolare, se non addirittura acquisiti in futuro come veri da certi storici poco attenti alle fonti originali: in passato è già successo infatti più volte che la storia sia stata falsicata da un racconto di fantasia creato per comodità politica”.
Un modello di buon senso da esportare
La famiglia fiorentina esiste, prodiga e virtuosa, certo meno contestualizzata di prima in un’Italia sciatta e struccata, ormai ridotta a seconda casa al mare di un’Europa puttana e malata di Alzheimer. Fiorentini, figli del regno di un altro fiorentino che con loro ha davvero poco a che fare, un po’ podestà, un po’ imperatore, un gran mattacchione che con l’arte di porre l’uomo al centro del mondo, del processo produttivo e della dignità della Signoria, non c’entra un granché. La loro parodia: LoRenzi Il Magnifico. Fiorentini, dal sangue puro, dai globuli intatti, legati a doppio nodo con la migliore identità italiana, racchiusi in un Ordine, come solennità vuole: l’Ordine Civico Mediceo. Che “è ancora oggi l’Umanesimo Mediceo ottenuto declinando in arte ed in politica Diritti e Valori Umani secondo i principi di solidarietà, sussidiarietà, tutela della persona, esaltazione della bellezza ed approfondimento del sapere”. Pensavate che la gentilezza dell’animo più nobile si fosse persa nella tv spazzatura, nell’omicidio dell’etica e dell’occultamento del cadavere dello stile? Nelle risse tv, nella globalizzazione, nel nichilismo, nell’ammuffirsi delle identità nazionali in fondo al frigo? Tutti uguali e tutti nudi?
Sentite qua: “L’Ordine Civico Mediceo ritiene infatti che sia sempre necessario porre l’interesse per l’Uomo come individuo e per i valori Umani al centro di ogni decisione amministrativa o di governo dello Stato; l’Ordine si contrappone a tutte le linee politiche globalizzanti che per fini speculativi privilegiano invece una visione dell’uomo come aggregato di individui e non come singolo artefice o interprete di cultura e valori umani. In particolare l’attività dell’Ordine Civico Mediceo si estrinseca commissionando all’Accademia Umanistica Medicea un’opera che rappresenti un diritto od un valore umano e prosegue patrocinando politicamente presso le Istituzioni i diritti ed i valori umani rappresentati nelle opere d’arte realizzate degli artisti dell’Accademia”.
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L’Ordine Civico Mediceo: e se i Medici tornassero a governare…l’Italia?
L’Ordine Civico Mediceo è accademia e donazioni, spirito di servizio assoluto, ma anche mostre – come FloraFirenze, dedicata agli acquerelli botanici di Simonetta Occhipinti – e militanza culturale: dalla battaglia contro il degrado di palazzi e monumenti fiorentini, a quella contro le code agli Uffizi, definite dall’OCM parte di una speculazione economica, di concerto con la dormiveglia dello Stato italiano: “Le code agli Uffizi ed all’Accademia non sono “fisiologiche” come ha recentemente affermato sul Corriere della Sera la Soprintendente al Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini , ma una orribile speculazione economica che danneggia l’economia e l’immagine di Firenze. Lo Stato Italiano inoltre non esercita alcuna azione di contrasto per impedire che l’economia delle nostre Città d’arte sia sconvolta dai grandi operatori turistici che governano i flussi turistici in Italia e che condizionano i turisti a soffermarsi solo un giorno in ognuna della grandi città europee nonché a visitare soltanto i grandi musei”. E ancora la raccolta di 5000 firme per inserire il Centro Storico di Firenze nell’elenco UNESCO del Patrimonio Mondiale in pericolo o la presentazione, proprio all’Unesco del progetto “Salva Firenze” contro le minacce del turismo di massa privo di controllo.
Ma la storia contemporanea dei Medici è diretta a lanciare un’ alternativa al Paese. Avete capito bene. Nel sito dell’Ordine Civico Mediceo, è presente la voce “Programmi Politici”. Ebbene, tra i vari spunti proposti una colpisce la fantasia del lettore: il programma Repubblica Civica Granducale: “il programma “Repubblica Civica Granducale intende raccogliere pacificamente e democraticamente le 50.000 firme necessarie alla presentazione di una proposta di legge Costituzionale di iniziativa popolare denominata: “Legge Ordine Civico Mediceo per la partecipazione della Società Civile al Governo dello Stato. Questa Legge sarà finalizzata a sostituire l’attuale Ordinamento della Repubblica Italiana con un nuovo ordinamento repubblicano, di carattere dinastico Mediceo e natura partecipativa, basato sullo Statuto dell’Ordine Civico Mediceo; qualora la suddetta Legge “Ordine Civico Mediceo” dovesse eventualmente essere approvata dai due terzi dell’Arco Costituzionale, l’Ordine Civico Mediceo ed i suoi Organi Capitolari assumerebbero il Governo dello Stato e l’Amministrazione dei territori di loro competenza”. Ad accompagnare i sogni di gloria della stirpe medicea, inoltre, ci sono una serie di iniziative di prossimità , traboccanti dedizione sociale. Sotto questa voce, si legga “Il mio quartiere, la mia città, la mia terra” altro programma di intervento politico sviluppato e contemplato dall’Ordine: “Il programma “Il mio Quartiere, la mia Città, la mia Terra” intende evidenziare e risolvere le principali necessità di interesse amministrativo locale rilevando l’organizzazione delle attività umane presenti in ogni Quartiere, Città o Provincia Italiana mediante l’ utilizzo dello strumento detto “Accademie dell’Ascolto” e descrivendo così anche i risultati che sono stati finora prodotti dalle Amministrazioni Pubbliche locali in merito alla gestione delle risorse economiche e sociali del territorio; il programma intende inoltre analizzare la situazione sociale ed ambientale dei luoghi suddetti”. Nello specifico: “Il programma intende infine risolvere in dettaglio i problemi individuati redigendo dei progetti attuativi da svolgere in seno all’Ordine oppure delle proposte normative da sottoporre alle Istitituzioni”, che andrebbero a comprendere varie aree tematiche, da cultura e società, al sostegno alla persona ed alla famiglia; da decoro e arredo urbano fino a edilizia, infrastrutture, protezione civile, salute pubblica, economia e commercio. Ma poteva mancare, nella struttura che si rifà, a pieno diritto, all’umanesimo mediceo, il collegamento con la rinascita, o ancor meglio, con il Rinascimento? “Il programma ” “Rinascimento dell’Italia” intende evidenziare e risolvere le principali necessità di interesse generale o nazionale emerse durante lo svolgimento del programma il mio Quartiere, la mia Città, la mia Terra, oppure quelle riguardanti il Fisco, le Finanze, la Difesa e la politica estera”
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Un bel modo d’annunziano per intendere Costituzione a qualche giorno dal Referendum. Quando immaginavate l’Italietta, un po’inutile e offuscata, poggiata sui suoi vizi e sulla nuvola di Fuksas, arrembante come un discorso del presidente Mattarella, in cui le masse, a cavallo tra il suicidio incosciente ed ingenuo del miglior Verga ne La libertà e un’Ortega y Gasset in grande spolvero, si ribellano, in realtà, alla loro inconsistenza, alla proiezione della loro impotenza – mascherata da importanza -, ecco una bella ricetta Medic(e)a all’antica maniera. Virtuosa, etica ed estetica.
Ordini che mettono ordine al caos? Almeno ci provano, lo sognano, lo sperano.