Credits: c’è vita (e genio) dietro le quinte del cinema

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13717192_10156096251921515_393692402208434567_oPensando al cinema si vira irrimediabilmente verso i tappeti rossi, gli attori, i registi, le location, le sceneggiature, i festival e poi si pensa a Cannes, Berlino, Roma, Venezia, agli Oscar, ai multisala, alle poltroncine, ai popcorn, al bicchiere di cartone, ma anche un divano, una serata romantica – o divertente -, lo streaming, la pirateria, i guai di Johnny Depp, la sfrontatezza di Depardieu, i capelli corti di Natalie Portman, Sorrentino e Toni Servillo. Pensi a Wes Anderson e al suo immaginario, a Gomorra e a Scampia, a Leonardo di Caprio, a Titanic, a Claudio Santamaria e Luca Marinelli , al Jeeg Robot di Mainetti. Dici cinema e, senza rendertene conto, pensi alla narrativa che i media scelgono quotidianamente di farti vedere, alle persone che appaiono sullo schermo, a quelle che hanno guadagnato il calore di riflettori.

A Credits, invece, interessa il calore umano: le formiche che lavorano senza sosta e non si vedono, le persone che si muovono nell’ombra, lontane dai riflettori, dal red carpet, dal grande schermo dei multisala e dagli schermi televisivi. Il cinema ti fa pensare a tutto, dunque, ad eccezione dell’ignorato attimo in cui la proiezione finisce, lo schermo diventa nero ed un’incredibile serie di nomi comincia a scorrere dal basso verso l’altro: l’universo parallelo dei titoli di coda, la parte sommersa dell’iceberg, i ghostwriter del mondo cinematografico. Un microcosmo di storie che sanno di cinema, forse, più del cinema stesso. Credits è un magazine composto da 13 storie e 104 pagine sulle figure residuali, minori solo per il main stream.

Dietro ogni nome presente nei titoli di coda, d’altro canto, c’è una storia che scorre copiosa. L’ideatore del semestrale è Angelo Astrei, direttore del Fiuggi Film Festival, che ha raccontato ad Off la nascita della sua creatura editoriale: “Noi ci siamo appassionati a portar fuori le personalità che lavorano nei film ma che al cinema non vediamo, era giusto dare loro importanza. credits_fiuggi_2016Dietro ognuna di esse vi è la storia di una persona. Mi vengono in mente i Rocchetti, che hanno fatto le parrucche per il Ben-Hur con Charlton Heston ed ora  per la nuova versione appena uscita”. Credits è stato presentato durante i festival di Venezia, di Roma, di Spoleto ed è in procinto di essere presentato a quello di Torino. Un modo di raccontare artisti solitamente dimenticati, sconosciuti, invisibili ma essenziali ai fini della realizzazione di un’arte che senza di essi non potrebbe neppure immaginare di esistere. La rivista è acquistabile online, in alcuni luoghi selezionati delle maggiori città italiane e durante le presentazioni. Il numero 0 è dedicato alle maestranze: dal Cinema dei Piccoli di Roma a Leonardo Cruciano, da Maria Pala a Margherita Caruso, dal location manager della Grande Bellezza alla doppiatrice Domitilla D’Amico, un semestrale sulla realtà degli inavvertibili della settima arte.