
Un bagaglio estremamente ricco quello di McCurry grazie ai viaggi condotti in tutto il mondo. Attraverso le sue opere, l’osservatore entra in contatto visivo/emozionale con le etnie più lontane e con le realtà sociali più disparate, mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e
sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità. Le sue foto consentono di attraversare frontiere e conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti. La mostra inizia infatti con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e ironia.

“Il rapporto tra il fotografo e il soggetto è un elemento magico– afferma McCurry durante l’affollata inaugurazione della mostra- s’innesca una connessione quasi chimica che nasce spontaneamente sulla base dell’entusiasmo e dell’interesse verso qualcosa, qualcuno o su un particolare capace di rappresentare il tutto. Sono onorato di riuscire a condividere questo con gli altri”. Guardando le sue opere, nonostante siano incise nella sua mente, avvolte da suoi personalissimi ricordi e dettagli l’artista dice: “Fa una nostalgia enorme vedere questi volti che sono diventati ormai amici. Tra le migliaia di persone che ho fotografato quelle presenti a questa mostra sono tra le più speciali nella mia memoria”. Cos’è per lui la bellezza? “La perfezione profonda che vediamo in un volto o in un paesaggio che ci tocca che ci commuove”- afferma.
Ad arricchire ulteriormente l’esperienza della mostra una audioguida in cui lo stesso McCurry illustra parte delle foto
in esposizione. Durante la mostra si pùò assistere ad una proiezione di National Geographic dedicata alla lunga ricerca che ha consentito di ritrovare Sharbat Gula, la ragazza che ha fotografato nel campo profughi in Pakistan, ormai adulta, diciassette anni dopo il famoso scatto. Il catalogo della mostra è anche il titolo del catalogo della mostra, a cura di Biba Giacchetti. La mostra è organizzata da Civita Mostre e SudEst57 e promossa dal Comune di Otranto che con questo evento intende valorizzare il maestoso Castello Aragonese, dopo il completamento di gran parte dei lavori che ne consentono una piena fruizione incluso il percorso guidato dei sotterranei recuperati nella loro. Info: www.stevemccurryicons.it.
