“Ecce gratum” è un racconto fulminante per IlgiornaleOFF di Andrea Carlo Cappi, già romanziere di Diabolik e Martin Mystère e inventore dei personaggi Carlo Medina e Nightshade per Segretissimo. Per Algama Cappi pubblica “Dossier Contreras” e “Malaguena”, in cui gli eroi di Segretissimo sono ancora agli albori. ImperdibilI chicche per gli appassionati.
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ECCE GRATUM
(Di Andrea Carlo Cappi)
Sarai contenta, adesso.
Hai avuto quello che volevi. Hai dimostrato quello che volevi dimostrare. Possiamo pure dire che ti sei tolta qualche soddisfazione, come no. Volevi far vedere al mondo che sei più brava di me? Va bene, ci sei riuscita.
E non mi guardare con quella faccia. Non l’ho vinto io, il prestigioso premio letterario.
C’era da aspettarselo: dopotutto tu sei una scrittrice mainstream, discussa e apprezzata nei salotti, invitata come opinionista nei talk-show. Dopo il divorzio, hai sempre frequentato le persone giuste. Io invece scrivo gialli “seriali e di nicchia”, come li ha definiti la marketing manager di una casa editrice. Non sono famoso. O meglio, sono famoso per non essere famoso. Dicono: “Quello? Ah, sì, lo conosco. Non è famoso.” Per cui a me i premi non li danno.
E non mi guardare con quella bocca spalancata. Non sono stato io a chiederti di venire.
Chi te lo ha fatto fare? Lascia che indovini: il senso di colpa, proprio nel momento in cui ti hanno consegnato il prestigioso premio letterario. Perché sai benissimo che se hai imparato a scrivere, se hai pubblicato il tuo primo romanzo, se ti sei fatta largo nel mondo editoriale, lo devi a me. Be’, a me e al fatto che dopo il nostro divorzio (o anche prima) sei andata a letto con il tuo editore.
E non mi guardare con quegli occhi sgranati. Non ti ho chiesto io di correre da me con il tuo prestigioso premio letterario. Bell’oggetto. Pesante, ma anche maneggevole. Un perfetto corpo contundente. Il primo colpo affascina, il secondo strega. Le ossa del cranio non hanno retto all’impatto e il cervello si è ridotto in marmellata. E con il cervello se ne sono andate tutte le idee, tutte le storie, tutti i libri che ancora ne avrebbero potuto scaturire. Te la sei andata a cercare.
E non mi guardare con quella faccia. Sei stata tu a fracassarmi il cranio con il tuo prestigioso premio letterario. Solo che sono io l’autore di gialli. Tu sei una scrittrice mainstream e non sai come far sparire il mio cadavere, cancellare le tracce, fabbricarti un alibi. Stavolta non ti posso aiutare: sono morto.
Sarai contenta, adesso.