Quel “Bugiardo” di Goldoni torna in scena più moderno che mai

0

Per la sua precisione nei dettagli, per la composizione perfetta dei movimenti degli attori con la scenografia, e soprattutto per la recitazione molto efficace di tutti gli 11 interpreti coinvolti, “Il bugiardo” di Carlo Goldoni in scena al Teatro Elfo Puccini fino al 13 marzo (www.elfo.org) per la regia di Valerio Binasco e realizzato dalla sua Popular Shakespeare Kompany in collaborazione con Oblomov Films Srl, per una produzione congiunta con la Fondazione Teatro Due, risulta uno spettacolo quasi d’avanguardia: appare infatti un affronto verso i nuovi linguaggi registici il fatto di saper adattare in modo tanto riuscito un testo della metà del 1700, per altro non uno dei più rappresentati di Goldoni. La vicenda ruota attorno al difetto del protagonista, Leilo Bisognosi (Maurizio Lastrico), il figlio di Pantalone (Michele di Mauro): è un incontenibile menzognero. A partire dalle sue bugie si sviluppa una trama, accompagnata in scena dalle musiche originali di Arturo Annecchino, che coinvolge tutta la piccola società che si trova ad essere in contatto con lui, e che finisce per restarne incastrata. Se Lastrico-Leilo Bisognosi sviluppa in modo indubbiamente coinvolgente la sua figura tragicomica, insicura, ma allo stesso tempo in cerca di stabilità e affetto, si apprezza anche la descrizione del mondo in cui il protagonista si muove, che rispecchia la società del tempo: basata sul matrimonio, sulla figura della donna come motivo di interesse continuo anche dal punto di vista economico, e il rapporto tra servo e padrone, di sudditanza mista a complicità.