L’Italia ha il record di paesaggi e beni culturali: musei, chiese, siti archeologici, palazzi, castelli, ville e poi quadri, sculture, affreschi. L’identità della nostra nazione si fonda su questo inesauribile giacimento di Bellezza. Le nostre radici affondano dentro la Bellezza e per questo dobbiamo progettare un futuro che si fondi su uguale Bellezza. Ogni città, ogni paese, ogni campagna, ogni remoto luogo della nostra penisola contiene Bellezza ed esprime al massimo grado la nostra creatività, diffusa, persisitente, positiva. E questa Bellezza piena di senso deve essere ancora svelata, raccontata, valorizzata per questo motivo abbiamo lanciato #sveliamolarte chiedendo a tutti voi di contribuire a far conoscere la Bellezza dell’Italia.
Prendiamo a data simbolica il 20 febbraio, poiché il 20 febbraio del 1909, era giusto un sabato, Filippo Tommaso Marinetti pubblicava a Parigi su “Le Figaro” il Manifesto Futurista, regalando al mondo la prima grande Avanguardia della modernità. Al grido di “spazziamo via la Bellezza del passato” i Futuristi immaginarono una nuova potente Bellezza che trovò adepti in Russia, in Francia, in Ungheria, in Portogallo, in Cecoslovacchia, in Spagna, in Brasile, in Argentina…
Celebriamo in modo futurista e antigrazioso i 100 anni + 7 del Manifesto, senza pregiudizi ideologici, tipici del dibattito culturale italiano. Nel 2014 il Guggenheim di New York ricordò con una grande mostra questo movimento fregandosene delle nostre pruderie. Nel centenario, la prima vera grande esposizione fu quella di Parigi, mentre a Milano e a Roma si arrancava con i distingui e precisazioni.
Celebriamo il paradosso del Futurismo che volendo distruggere la Bellezza inneggiava alla Bellezza. Ed è la grandezza dell’Italia, la stratificazione millenaria ancora visibile di tutto quanto la nostra civiltà ha immaginato e prodotto, stile dopo stile, stile contro stile, magnificamente insieme.
Da un’idea di Edoardo Sylos Labini, Emanuele Ricucci, Angelo Crespi, Guerino Nuccio Bovalino, Andrea Barchetta, Giovanni Lullo, Vittorio Guastamacchia e Claudio Vernarelli.
Sveliamo l’arte e la Bellezza italiana
Manifesto per i Beni Culturali e l’identità italiana
Il Futurismo è ancora un evergreen