Le Pera: il teatro solo con “Colore e movimento”

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le pera 3Tommaso Le Pera è la memoria storica del teatro contemporaneo italiano, sebbene non sia uno storico (e forse proprio per questo), ma un fotografo. Uno che ha rivoluzionato il modo di fare fotografia di scena (è stato il primo a non fermare lo spettacolo per immortalarlo) e che agli archivi non consegnerà trame, costume e narrazioni di contorno, bensì l’istante irripetibile, quello che fa del teatro l’irreversibile consumo di sé stesso che è la sostanza della sua arte. Non solo perché è questo che fa un fotografo – fermare i momenti che non tornano, bloccarli nell’immagine -, ma perché la fotografia di Le Pera è supportata da una sensibilità unica per l’escatologia del teatro.
La mostra che oggi si tiene all’Adnkronos Museum (Palazzo dell’informazione, Piazza Mastai 9, Roma) celebra il maestro e si chiama “Colore e Movimento”, perché colore e movimento sono il fatto visuale e irripetibile dell’espressione drammaturgica che Le Pera è bravissimo a usare come fondamento narrativi dei suoi scatti e perché la sua rivoluzione è stata la fotografia di scena dinamica. La mostra arriva a poche ore dal premio speciale Persefone-Carmelo Rocca 2015, che Le Pera si è aggiudicato per “l’importante contributo al teatro italiano”.

La sua storia inizia molti anni fa, quando Roma era la città della Dolce Vita e, lontano da Via Veneto, le cantine pullulavano di compagnie teatrali dove nessuno pensava a scorciatoie per la televisione o il cinema, nessuno nemmeno ambiva al finanziamento pubblico (non era previsto), ma più o meno tutti credevano di dover fare Avanguardia e di far entrare la politica nell’arte. In quella Roma, Le Pera arrivò ragazzino, dalla Calabria, dove non aveva mai visto nemmeno uno spettacolo. Iniziò a girare per quelle cantine, per i teatri più piccoli, rubando scatti che poi mandava alle compagnie, ai registi, fino a che non ne mandò alcuni a Eduardo De Filippo, con allegato numero di telefono.

le pera 2Eduardo quel numero lo chiamò e così per Le Pera si aprirono anche le porte del teatro grande, quello di cui si candida a essere memoria e di cui è sempre rimasto amico intimo e incantato. Non c’è attore o regista che non lo conosca ed è facilissimo trovarlo, nei teatri grandi e piccoli dell’Urbe, ancora adesso, seduto nelle prime file, per godersi lo spettacolo, a volte per due o tre volte di fila. Autore di diversi libri sul teatro, da alcuni mesi impegnato nella pubblicazione di una collana monografica sui grandi autori (Pirandello, Moliere, Goldoni, Shakespeare, continuando fino a oggi) edita da Guido Talarico Editore, presenza fissa sulle riviste specializzate (come Prima Fila, di cui è stato tra i fondatori), Le Pera non ha mai cambiato mestiere: è ancora il ragazzo che sale sul palco e rende immortale uno spettacolo. Oggi, il suo archivio è il più vasto e importante al mondo: ci sono conservate le foto di più di 4mila spettacoli.Vederne una piccola parte, oggi, a Roma, è un regalo che abbiamo il dovere di farci.