(A)mare conchiglie. Storie scritte col corpo, col sangue e col mare

0

locandina 2Una tavola imbandita in riva al mare al tramonto, un simposio estemporaneo dove è il cibo l’elemento primordiale della condivisione, aldilà delle lingue e delle culture, oltre il credo religioso, oltre le differenze di sesso e di razza. Il cibo è un dono per chi ha una storia da raccontare. Una comunione laica a cui partecipano migranti, anziani, lucciole, erranti in un suggestivo reportage delle loro esperienze.

L’atto performativo in sé ha un’implicita valenza poetica che qui si stempera nei racconti di storie biografiche dei partecipanti, intervallati da poesie sull’amore e sulla migrazione. È questo lo scenario dell’ultima Performance Art di Kyrham e Julius Kaiser, artiste internazionali che si terrà ill 3 luglio in occasione della Biennale di Anzio e Nettuno per la ‘Sezione Poesia’. Le artiste per oltre due settimane, hanno cercato le persone nei centri di accoglienza e nelle strade, il pubblico presente in spiaggia potrà così ascoltare la storia di queste vite. Un approccio sempre sperimentale quello delle due. Performance art sul filo del contingente.

(A)MARE CONCHIGLIE – TRAILER from KYRAHM + JULIUS KAISER on Vimeo.

Testimonianze di migranti e quelle di alcuni italiani anziani, accanto ad altre storie di chi vive ai margini e di chi non ha solo il corpo da donare. Ulteriori azioni intervalleranno la performance tra cui “Il Perdono Materno” ripreso dal documentario di Jiulius, “Il Maestro del Mare”, che vede protagonista un anziano italiano emigrato in Germania per sette anni, “Il Minacciato” di Kyrahm e “Nella Valigia c’è il Mare” di Julius Kaiser.

Kyrahm e Jiulius Kaiser hanno già realizzato con successo altre campagne sociali attraverso le performances “Azione col sangue” per promuovere la donazione di sangue e “Il gioielliere” opera contro la violenza verso il sesso femminile ed ancora “Dentro/Fuori”, una performance dalla durata di 24 ore in cui Kyrahm si trovava in una cella di isolamento, una riflessione sulle condizioni dei detenuti in carcere.