Ignazio Marino, nel dubbio dimettiti!

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Il vigile Ignazio Marino

ignazio marinoIl Romanzo Criminale di Roma è da 6 mesi Mafia Capitale. E da due anni l’alieno Marino ne è il sindaco. Che si dice e viene proclamato mondo da ogni peccato, un Santo nel postribolo. Si aggira l’Ignazio tra i 77 indagati ed arrestati di dicembre ed inciampa ora, tra centinaia di perquisizioni, in nuovi 19 arrestati in carcere, 25 ai domiciliari e 21 indagati a piede libero. Marino non può più convocare il consiglio capitolino per mancanza del numero legale. A meno di non tenerlo in carcere.

La colpa dicono ad una voce Ignazio e Orfini, capataz Pd romano, è dei malavitosi di destra. Alludono forse a Odevaine, vicecapogabinetto di Veltroni, poi capo della Polizia provinciale di Zingaretti? Oppure ad Ozzimo, ex assessore Pd alla Casa e marito della responsabile welfare Pd Campana, quella che chiamava Buzzi della «29 giugno», altro arrestato, “grande capo”? A Coratti, ex presidente Pd dell’Assemblea Capitolina? O al suo segretario Figurelli? O a Pedetti, presidente Pd della commissione Patrimonio? O al suo fedele Cola? O a Caprari, capogruppo Centro democratico? Forse sì, perché da tempo Fassina dice che il Pd in realtà è di destra. Nascosto dietro gli arresti di Gramazio e Tredicine, di Forza Italia, il commissario Orfini proclama l’Ignazio santo dell’antimafia. Intanto però l’ex sindaco Alemanno non è nemmeno indagato. L’onorevole Pd Ileana Argentin lo ammette di botto a Radio Radicale: “Sono amica di Ignazio, non gli dico di dimettersi, ma un passo indietro, un mettersi in discussione ci vorrebbe. Se no la gente non va più a votare.”

Invece niente, tra playstation e calcetto, Orfini tiene duro terrorizzato dalla minaccia dell’orda grillina a nuove eventuali elezioni romane. Preso da antico tic, incolpa i servizi segreti mentre Marino, immobile sembra il sindaco del lontano pianeta rosso. Sulla Terra, amara realtà, è invece il capo di Mafia Capitale in mezzo all’enorme conflitto di interessi, denunciato a gran voce da Vincino, del rapporto tra Pd e Cooperative. Dopo la Paita, un altro pezzo che si sgretola. Volente o nolente, Roma va al commissariamento; Marino ed i democratici su Marte. Anche se sarebbe il caso, per senso di responsabilità, che (sibbene santo nel postribolo) Ignazio andasse a casa.