Quello che non fecero i barbari e i Barberini lo fecero gli hooligan olandesi

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danni_barcaccia_roma_tifosi_feyenoord_1_ansaA Roma è giunta una nuova tribù barbara del nord Europa, gli hooligans, più di 6.000 tifosi olandesi arrivati nella capitale per seguire la propria squadra di calcio in un incontro di Europa League.
Il centro di Roma e la cittadinanza sono stati presi in ostaggio: lanci di bottiglie e fumogeni, scontri con i tutori dell’ordine, negozianti costretti a chiudere. Campo de’ Fiori, via del Corso, Fontana di Trevi sono state invase da “tifosi” che intonano cori da stadio con buste piene di bottiglie di birra, in barba alla tardiva ordinanza di divieto di somministrazione e vendita di alcolici che ovviamente non ha riguardato il commercio abusivo. Il clou a Trinità dei Monti e in piazza di Spagna, completamente invasa dai supporter olandesi che hanno esploso petardi, bevuto birre, spaccato bottiglie, lasciando a terra un tappeto indecoroso di rifiuti, mentre le forze dell’ordine presidiavano la scalinata di Trinità dei Monti.

E’ stata vandalizzata anche la fontana della Barcaccia, commissionata da papa Urbano VIII Barberini e realizzata da Pietro Bernini, architetto dell’Acqua Vergine, con il contributo del figlio Gian Lorenzo. Fin dall’ora di pranzo centinaia di persone hanno bivaccato sull’orlo della sua vasca, l’hanno usata come posacenere e discarica per i rifiuti, riempita di palloncini, cartoni di birra e colpita con violenza a bottigliate, sfregiata nel suo splendore da poco riconquistato, dopo il restauro da 210 mila euro terminato nel settembre scorso.

La fontana della Barcaccia, al crepuscolo serale e metaforico di Roma, mostra le sue ferite, mentre montano le solite, inutili irritanti polemiche sulle responsabilità dell’accaduto, mentre la gente comune si interroga su  come sia stato possibile lasciare liberi di girare in città, senza controlli, migliaia di tifosi olandesi.
Appunto, quell’Olanda che evoca la serenità dei suoi canali, dei mulini a vento, dei colori dei tulipani e che ai nostri occhi rappresenta il simbolo perfetto della moderna democrazia, della tolleranza, della disciplina, del rispetto, aperta per tradizione mercantile e intellettuale a tutte le novità, eppure legata alle tradizioni, anche a quelle dei lanzichenecchi… pronti al delirio…

Di fronte alla puzza di alcol e di urina, alla sporcizia, all’assoluta mancanza di rispetto verso cose e persone, ci sentiamo tutti offesi e umiliati. Ma c’è un vulnus intangibile ancor più grande: l’incapacità dei nostri governanti di saper rappresentare e fare apprezzare il valore della storia che permea il nostro Paese e che nella Barcaccia ferita trova l’icona dell’incapacità e della mancanza di autorevolezza dello Stato.