The Pills. Re della webserie crescono

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Da Youtube al cinema. L’ascesa di Matteo Corradini, Luigi Di Capua e Luca Vecchi.

di Pedro Armocida

Ora che “Smetto quando voglio”, intelligente opera prima di Sydney Sibilia, ha oltrepassato la soglia del milione di Euro di incasso nello scorso fine settimana, superando così la prova del pubblico (quella della critica l’aveva vinta immediatamente rappresentando una boccata d’ossigeno nel panorama asfittico del nostro cinema) possiamo pure iniziare ad analizzare le ragioni del suo successo. Che risiede innanzitutto nella concezione del progetto con il talentoso cineasta Matteo Rovere a tirare le fila di una compagine produttiva che lo vede lavorare insieme a Domenico Procacci in collaborazione con Rai Cinema. Grazie anche a lui l’orizzonte delle possibilità di un film che sarebbe potuto essere la solita commedia generazionale si è aperto a vista d’occhio senza troppi timori di gettare lo sguardo anche a esperienze internazionali.

Così a incuriosire non è tanto la scelta inedita del cast principale, già di per sé sorprendentemente ben assortito (Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Sergio Solli e l’incursione di Neri Marcoré), ma quella di alcune figure di contorno come il cameo dei The Pills al secolo Matteo Corradini, Luigi Di Capua e Luca Vecchi. Ossia i tre ideatori e protagonisti di una delle webserie di maggiore successo in rete, “The Pills” appunto, giunta alla seconda stagione di cui non a caso Matteo Rovere è ora produttore insieme a Pietro Valsecchi. Video tra i 3 e i dieci minuti, in rigoroso bianco e nero, in cui i tre giovani romani giocano a un umorismo grottesco e surreale che ha nella Capitale il suo punto di partenza ma non d’arrivo. Risultato? Ad oggi solo il loro canale su Youtube sta per raggiungere le 6 milioni di visualizzazioni.

Un vero e proprio fenomeno che, con uno zoccolo duro capitolino, ha conquistato l’Italia intera, e in particolare i ragazzi della generazione cresciuta negli anni ’90 che riconoscono i loro tic e le loro paure. Solo apparentemente una webserie di ‘cazzeggio’, un po’ come accade con il romano Zerocalcare (il fumettista di riferimento della stessa generazione),The Pills in verità riesce ad affrontare in maniera leggera ma profonda temi (im)portanti come la sessualià e la droga. L’ultimo esempio in ordine di tempo è il recente episodio “La Tipa Wild” che si addentra in un territorio scivoloso come quello del sesso unito alla disabilità. Ma l’intelligenza con cui viene ribaltata la relazione tra uno dei The Pills e una ragazza con la sindrome di Down ha decretato l’enorme successo dell’episodio sui social network dove, per fortuna, non c’è stato nessun fraintendimento sul senso paradossale dell’operazione.

Così ora il cameo dei The Pills nella commedia dei fratelli maggiori di “Smetto quando voglio” sembrerebbe solo l’epifenomeno di una serie di iniziative che li vedrà protagonisti. Al cinema, con un film tutto loro che stanno scrivendo e ancora in Rete, non solo con The Pills ma anche con la nuova serie “Dylan Dog – Vittima degli eventi”, ispirata al celebre fumetto, che li vede collaborare con The Jackal, quelli di “Lost in Google” un’altra realtà di grandissimo successo del Web. E il cerchio si chiude.