I nuovi zombie italiani alla conquista del mondo

0

Uscito anche negli Usa il film degli emergenti Boni e Ristori

Adesso che non abbiamo più un cinema di genere chi ci insegnerà a difenderci dalla prossima ondata di zombie? Ci pensano Luca Boni e Marco Ristori con il loro “Zombie Massacre”, prodotto quest’anno e già venduto in oltre venti Paesi (in USA è uscito il 6 agosto, in Italia il 17 ottobre).

La trama è molto semplice: una cittadina dell’Est Europa viene messa in quarantena dopo che un’arma batteriologica americana ha tramutato tutti i cittadini in morti viventi. Oltre alla fotografia, dai toni grigi e cupi, quello che colpisce maggiormente è la cura minuziosa per gli effetti speciali (vedere il trailer su Youtube per credere).

Boni e Ristori (classe ’79 il primo, ’81 il secondo), iniziano col girare videoclip e spot, poi decidono di fare il grande passo verso il cinema, e la loro scelta cade sull’horror, genere che amano entrambi (sono fan di Carpenter, Hooper e Tim Burton). Nasce così, nel 2010, “Eaters”, il loro primo lungometraggio, autoprodotto e venduto in oltre 15 Paesi. Questo primo successo premia i due emergenti, ed ecco che il regista e produttore tedesco Uwe Boll (ex pugile, personaggio controverso che è solito sfidare giornalisti e critici sul ring) li contatta dopo aver acquistato i diritti cinematografici del videogame “Zombie Massacre”.

«Abbiamo avuto occasione di lavorare con un cast internazionale e con una crew di oltre trenta persone. E da quest’anno anche noi inizieremo a produrre film per dare ad altri registi italiani la possibilità che a noi è stata data da Uwe». Una conferma, per i tanti amanti del genere, che l’horror made in Italy non si arrende, nonostante non trovi praticamente più posto nel mercato ufficiale (dove sembra resistere il solo Dario Argento) e venga tenuto in vita esclusivamente dal fermento delle produzioni indipendenti (di registi come Domiziano Cristopharo e i fratelli Capasso). Anche se il nostro viene considerato, storicamente, un cinema prevalentemente d’autore, tanti nostalgici non dimenticano i cosiddetti artigiani dell’horror, registi che negli anni ’70-’80 alimentavano la nostra industria esportando i loro film in tutto il mondo (Fulci, Lenzi e Deodato, giusto per citarne alcuni). Boni e Ristori rinnovano questo percorso seguendo una linea precisa: «Pensare, fin da subito, al proprio film pronto per una distribuzione internazionale».

 

Pierpaolo De Mejo