Red Krokodil, la droga che scarnifica in un film con 1000 euro

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Domiziano Cristopharo propone una pellicola spiazzante.

di Pedro Armocida

Quasi un alieno. È off da tutto. Dalla cosiddetta industria cinematografica con le sue luci e colori standardizzati, dall’idea predominante di messa in scena lineare, dall’imbellettamento del lavoro attoriale. Ma è un modo di essere off che non chiude le strade, anzi apre alla massima libertà creativa.
Certo poi il lavoro di una figura peculiare come quella del regista Domiziano Cristopharo può disturbare. Ma non per un programmatico épater le bourgeois quanto perché è un cinema a cui non siamo abituati. “Qui in Italia – dice il prolifico regista giunto alla nona pellicola (ma alcune non sono ancora uscite) – c’è molta diffidenza verso quei film che sono meno “digeribili”. Invece il pubblico deve poter scegliere”.
In effetti seguire gli 82 minuti del suo ultimo lavoro “Red Krokodil”, che arriva in sala grazie all’illuminata Distribuzione Indipendente, significa mettere da parte qualsiasi sicurezza narrativa ed entrare dentro la vita di un personaggio, il protagonista interpretato da Brock Madson, calato come un alieno in un ambiente altrettanto alieno che sembra una città post nucleare. Gli appigli per lo spettatore sono solo un notiziario in russo – forse è in quel paese (im)memore di Chernobyl l’abitazione dell’uomo – e una droga che il protagonista si inietta. Ovvero la temibile Krokodil del titolo, una reale sostanza sintetica che ha l’effetto collaterale di squamare e scarnificare la pelle umana come quella del suo etimo coccodrillesco. Così assistiamo al letterale decadimento fisico del protagonista sempre chiuso nel suo fatiscente appartamento da cui si esce fuori solo per seguire i suoi sogni di libertà, sia fisica che morale. Sequenze oniriche molto interessanti anche perché non girate con la tipica estetica da sogno. Spiega Cristopharo: “È molto importante il ruolo del protagonista, Brock Madson, che è stato dipendente dalla droga per cinque anni e poi ha smesso all’improvviso. Lui ha dato realismo al film e all’idea che ci si possa liberare dalla droga”. Arte e vita che s’incontrano neanche tanto metaforicamente: “Eravamo solo noi due, ci siamo chiusi dieci giorni in casa e mi sono occupato di tutto io sul set. Con la libertà di fare come voglio perché tanto giro senza soldi. Per Red Krokodil io ho speso 500 euro e Brock Madson ci ha messo gli altri 500”.

2 Commenti

  1. Con tutto l’affetto per la produzione indipendente, il film sembra degno di stare nella sezione cultura del Giornale.
    Però “Domiziano Cristopharo” è veramente un nome fico, magari ce l’avessi io.

  2. Il drogato … non scarnifica solo il suo corpo (cervello compreso) , ma rovina la vita anche a chi gli sta vicino.

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