Direttori stranieri nei musei. Dove è lo scandalo? Piuttosto liberiamoci dalla muffa

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Laocoon_and_His_SonsCome sempre in Italia tutto si riduce a una rissa da stadio. Visto che nessuno s’indigna se Alberto Zaccheroni allena il Giappone o Fabio Capello mette il ceffo in Russia, non capisco perché ci si debba lamentare se Gabriel Zuchtriegel sia stato assunto dal Ministero alla guida del Parco archeologico di Paestum e il francese Sylvain Bellenger al Museo di Capodimonte.

Si sa (calcisticamente e storicamente parlando) che gli italiani hanno un debole per il dominatore straniero (per poi lamentarsene). Il problema, piuttosto, è il nostro rapporto con la Storia dell’arte e con la conservazione dei benemeriti “beni culturali”. Perché riteniamo Caravaggio, Giovanni Bellini o un torso attico determinanti per la nostra vita? Nessuno se lo domanda. Ciò che è vecchio di per sé è un valore.

Il dramma italiano, eccolo, è una “musealizzazione” diffusa. Che castra il futuro. Così, rimiriamo Raffaello come una cosa bella del bel tempo perduto, ascoltiamo Mozart senza creare alternative a Fedez, pensiamo che qualsiasi colonna dorica sbrecciata sia meglio di una odierna villa patrizia.

L’Occidente, e l’Italia, che ne è l’avanguardia, si affloscia sugli allori arcaici. Intanto, l’Isis, con osceno atto estetico, decapita il responsabile del sito di Palmira, la città assira che passò ai Seleucidi, poi ai Romani poi agli Arabi, tra distruzioni e restauri.

Per fare grandi cose dobbiamo dimenticarci della grandezza che fu.