C’è un luogo, nel cuore delle colline senesi, dove l’arte contemporanea non si limita a farsi vedere. Si lascia toccare, ascoltare, respirare. È il Parco Sculture del Chianti, dove tra querce, lecci e sentieri antichi, si stagliano installazioni nate dal dialogo tra natura e creatività umana. Qui, fino al 21 giugno 2025, l’artista olfattiva Francesca Casale Sensu invita i visitatori a esplorare con il naso prima che con gli occhi, a risvegliare memorie sopite e storie profonde attraverso il potere evocativo degli odori.
La sua mostra Olfactus Loci, curata da Chiara Canali e inaugurata in occasione della Giornata del Profumo promossa da Accademia del Profumo, è un’esperienza site-specific che ripensa il concetto stesso di Genius Loci. Se tradizionalmente il “genio del luogo” è un insieme di tratti culturali, linguistici, architettonici e naturali che rendono unico un ambiente, Sensu propone di aggiungervi il Genius Olfactus: l’odore come traccia identitaria, come impronta invisibile che racconta l’anima di un luogo.
Francesca Casale, classe 1990, artista multidisciplinare e olfattiva, ha trasformato la sua formazione tra essenzieri e Belle Arti in una ricerca sensoriale inedita, capace di attraversare il confine tra scienza e poesia, tra antropologia e arte. Per lei, l’odore non è solo un sentore, ma un linguaggio. Una scrittura aerea e invisibile che riattiva emozioni, ricordi d’infanzia, immagini perdute.
La sua installazione più potente, Roots Pipeline_wine, realizzata in collaborazione con l’azienda vitivinicola Tolaini e la casa essenziera MANE, racconta la storia del vino del Chianti non con immagini o parole, ma con note olfattive. Tre botti colorate segnano un percorso che accompagna il visitatore lungo le fasi della trasformazione dell’uva: il vino giovane con il profumo fresco di grappoli appena colti, il vino maturo con note di frutta scura e tannini, e il vino riserva, avvolgente e complesso, dove il tempo ha stratificato sentori di terra, legno, bacche e resina. Ogni botte emana molecole odorose che si diffondono nell’aria, creando una sinfonia volatile che, a ogni inalazione, risveglia immagini e storie personali.
Accanto a questa narrazione del vino, Sensu ha voluto costruire una seconda installazione, poetica e urgente, chiamata Scatole sociali. Sei arnie dismesse, trasformate in scrigni olfattivi, custodiscono gli odori di specie botaniche autoctone della Toscana: timo, fragolina di bosco, ginestra, violetta, cipresso e muschio. Un tempo, queste piante attiravano gli impollinatori e garantivano la fertilità del territorio. Oggi, minacciate da inquinamento e perdita di biodiversità, le loro essenze rischiano di svanire dalla memoria collettiva. Con questa installazione, Sensu non solo le preserva, ma le riconsegna al pubblico attraverso l’olfatto, instaurando un contatto intimo e profondo con la natura e la memoria ambientale.
Ma il viaggio non finisce qui. Pochi giorni dopo, il 4 maggio, un altro capitolo del progetto si è aperto al Museo del Paesaggio di Castelnuovo Berardenga con Giardino del vento. Una nuova installazione multisensoriale, questa volta sospesa, fatta di sculture leggere e traslucide che oscillano come mobiles. Dentro di esse, essenze botaniche tipiche del territorio si mescolano al movimento dell’aria, evocando paesaggi olfattivi sospesi tra sogno e ricordo. Anche qui, il pubblico è invitato non solo a osservare, ma a respirare, a lasciarsi trasportare da fragranze che raccontano storie di colline e sentieri, di vento e di stagioni.
Il ventaglio, simbolo caro all’artista e alla cultura giapponese, torna come icona visiva e concettuale. Così come il profumiere dispone le mouillettes – le striscioline di carta profumata – a ventaglio per comporre le proprie fragranze, anche Francesca Casale costruisce accordi odorosi che il vento miscela, portando con sé ricordi e suggestioni. È un’arte intima, quella olfattiva, che agisce a livello inconscio, scatenando reminiscenze profonde, capaci di restituire al visitatore emozioni dimenticate e immagini sepolte.
Olfactus Loci e Giardino del vento non sono semplici mostre. Sono esperienze. Sono inviti a riscoprire un senso spesso trascurato come l’olfatto e a riflettere su quanto esso sia legato alla nostra identità più profonda e al nostro rapporto con il paesaggio. In un tempo in cui il contatto con la natura e con le radici culturali rischia di indebolirsi, Sensu propone di ritrovarlo proprio attraverso l’aria, il respiro, gli odori.
Un progetto che, grazie anche alla sinergia tra arte e territorio, conferma il valore dell’arte olfattiva come linguaggio capace di restituire senso e memoria ai luoghi, coinvolgendo il pubblico in una fruizione davvero multisensoriale, dove ogni respiro è parte integrante dell’opera.
Chi cammina oggi tra le sculture del Chianti o tra le sale del Museo del Paesaggio, lo fa dunque con un senso in più, quello del profumo, che si fa racconto invisibile e potente. Un’arte sottile, che non si vede ma si sente. E che, come il vento, attraversa luoghi e generazioni, lasciando dietro di sé tracce di memoria e di futuro.