Tradizione uguale rivoluzione: cultura e territorio in Lombardia

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Letteratura e paesaggio lombardo, cultura e territorio: l’incontro tra questi elementi è al centro del progetto Gli Autori fuori porta. A promuoverlo sono la Regione Lombardia insieme al Teatro Franco Parenti. Prevede passeggiate culturali, visite guidate, letture en plein air dei testi letterari e spettacoli teatrali alla scoperta dei paesaggi della regione raccontati dai grandi autori lombardi, da Virgilio a Carlo Emilio Gadda passando per Bonvesin de la Riva, Carlo Cattaneo e Alessandro Manzoni, per un calendario di eventi che si estende fino a febbraio 2025 .

Per un primo itinerario incentrato sul territorio compreso tra Milano e il fiume Ticino visto attraverso le parole di autori lombardi, da Virgilio a Carlo Emilio Gadda, fino ad Antonia Pozzi. Anche la prima Casa del Petrarca, milanese d’adozione per otto anni (1353-1361), sita in Piazza Sant’Ambrogio, presso le mura occidentali, varrà come un ponte ideale verso l’aperta campagna del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco del Ticino, sensibilizzando i destinatari ai valori della biodiversità rurale, già ben testimoniati dal De Magnalibus Mediolani (Le Meraviglie di Milano, 1288) di Bonvesin da la Riva, frate terziario degli Umiliati e maestro di grammatica. Il progetto culminerà con la passeggiata al Parco Cascina Forestina, Zona di interesse naturalistico del Parco Agricolo Sud Milano, caratterizzata dalla presenza del Bosco di Riazzolo, e alla Cascina Forestina nel Basso Milanese, azienda biologica premiata per la tutela ambientale e riconosciuta come eccellenza rurale dal Ministero delle Politiche Agricole. Il progetto è ideato e curato da Niccolò Reverdini,  studioso di letteratura e agricoltore dal 1996.

«La cultura è vita – ha dichiarato Francesca Caruso, Assessore alla Cultura della Regione Lombardia. E anche le tradizioni e le bellezze della Lombardia sono capaci di trasformare il paesaggio in una matrice culturale.”Con la Regione e in particolare con l’assessore Caruso – ha sottolineato il direttore del Teatro Parenti Andrée Ruth Shammah – abbiamo attivato una sinergia importante , Questo progetto mira a radicarsi nel tempo, intrecciando cultura e tradizione in iniziative uniche che coinvolgono Milano e tutta la Lombardia».

Così il 2 dicembre al Castello Sforzesco nella Sala della Balla Anna Nogara leggerà delle pagine dalle Georgiche di Virgilio. Alle sue spalle sono i 12 arazzi che raccontano i lavori agricoli nei diversi mesi. La prima date da segnare 2 dicembre, tra le 17:30 e le 18 presso la Sala della Balla del Castello Sforzesco, si terrà una lettura drammatizzata delle Georgiche di Virgilio.  Anna Nogara darà voce al celebre poema, dialogando con i magnifici Arazzi dei Mesi del Bramantino (1504-1509), che rappresentano i lavori rurali tipici del territorio lombardo nei diversi mesi. L’evento sarà impreziosito dall’accompagnamento musicale di giovani talenti, che interpreteranno le stagioni attraverso brani evocativi.

 

Da una uguale attenzione alla nostra tradizione, nasce un’altra iniziativa ai Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti, studiata da Andrée Ruth Shammah. È il Presepe vivente, che da un lato permette di esaltare l’artigianalità lombarda, dall’altro riporta a quando attraverso un teatro popolare il presepe animava le piazze. Lo ricorda il regista Andrea Chiodi che aveva iniziato realizzando proprio presepi come spettacoli dal vivo capaci di parlare a strati differenti della società. «Riportare il Presepe vivente in centro a Milano nella maniera più tradizionale è rivoluzionario. Ci ispiriamo alla Lauda pro nativitate Dominae del 1300 e ai Sacri Monti di Varese e Varallo».

Una prima presentazione è programmata per il 5 dicembre, occasione per scoprire lo spirito che lo anima, grazie alla presenza di esperti del legno, del ferro, del vetro, prova concreta della forza del nostro artigianato. Il presepe vivente sarà poi rappresentato ogni sabato e domenica per tutto il mese di dicembre.

Una bella iniziativa se si pensa che in questi ultimi tempi ci sono invece scuole dove maestre prudenti e presidi oltranzisti hanno abolito le classiche canzoncine di Natale e i presepi che celebrano la nascita di Gesù. Per moltissimi italiani, invece non necessariamente fervidi credenti, il Presepe è più un simbolo di cultura, storia, appartenenza, che non di mera fede.

Quest’anno il Natale e si arricchisce di una coincidenza simbolica: il 25 dicembre cade anche la Hanukkah, la Festa della Luce ebraica in cui si commemora la consacrazione del nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme avvenuta nel 161 a.C) . Questa sovrapposizione, che accade raramente, è stata interpretata da Andreé Ruth Shammah come un presagio importante, un invito alla riflessione in un periodo storico e sociale complesso, segnato da divisioni, incertezze e cambiamenti globali. Un’occasione per unire diverse tradizioni religiose in uno spirito di condivisione.

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