Colpiscono le cromie pop dell’artista bergamasco, che esaltano la forte intensità espressiva dei personaggi dipinti
Oliviero Passera ha un animo frenetico, sempre in evoluzione e dedito a nuove sperimentazioni. Un punto fermo nella sua produzione è la dialettica tra l’antico e il contemporaneo: lo studio dei grandi maestri del passato, delle tecniche e dei materiali stanno alla base della sua creazione artistica di pari passo all’innovazione, alla ricerca, all’intento di stupire.
I suoi sfondi così particolari e densi sono creati da lui stesso nella commistione di malte, terre e polveri che danno al supporto la corposità dell’intonaco su cui poi dispiega disegni preparatori ben definiti. Nulla è lasciato al caso, anzi è ogni volta la risultante di un nuovo approdo, di una nuova scoperta, di una nuova ispirazione. Le origini bergamasche contraddistinguono la sua personalità per la concretezza, la solidità e la coerenza della riproduzione dal vero, mentre la conoscenza delle avanguardie dell’espressionismo e soprattutto della pop-art contribuiscono al suo approccio più modernista. L’unione di tali conoscenze dà così origine ad un linguaggio assolutamente nuovo che si nutre di storia dell’arte e offre originalità. Dai ritratti, come questo di Marlene Dietrich, emerge la magistrale perizia tecnica dell’artista e la sua creatività nella composizione di una speciale amalgama di polveri ed oli stesa sul plexiglass, ma anche, e soprattutto, una lampante capacità di percepire e svelare le pulsioni emotive profonde attraverso un’espressività tagliente ed incisiva: qui Marlene emerge ammaliante, sensuale e allo stesso tempo drammatica, come nel film “L’angelo azzurro” che le aprì le porte della celebrità.
Appassionato ed ecclettico, Oliviero Passera realizza anche grandissime tele dal forte impatto visivo con dei volti in primo piano, operando con minuziosa cura e mostrando padronanza estrema dei suoi strumenti esecutivi, che gli permettono di raggiungere una perfetta sintesi tra forma e colore e sono spesso un tributo ai personaggi del nostro tempo che assurgono ad emblema del quotidiano sotto un aspetto non artefatto ma singolare, e per tanto unico. In alcune tele, spesso dai soggetti femminili, i volti emergono eloquenti dallo sfondo sfigurati da striature di colore in sovrapposizione lasciando affiorare nel fruitore la consapevolezza di quanto l’esistenza possa essere mutevole ed effimera, a volte anche lacerante e sofferta. I suoi protagonisti sono sempre connotati da una forte intensità espressiva, arricchiti dall’attenzione che l’autore pone nell’indagine psicologica che ne amplifica l’efficacia empatica e il coinvolgimento.
BIOGRAFIA
Nasce il 4 marzo 1971, originario di Verdello (Bg). Frequenta la scuola d’arte A. Fantoni, dove sviluppa le prime basi artistiche e la passione per il disegno. Pittore poliedrico, è avvezzo alla sperimentazione e allo studio di nuove pratiche artistiche. Perennemente alla ricerca di materiali ed esperienze innovative, sperimenta negli anni nuovi pungoli artistici. Attesta la sua produzione da una prima esperienza realistica, chiusa e classicheggiante, per passare a timbri più liberi e distaccati da manierismi accademici. Le sue ultime produzioni si affidano a tematiche ben definite che si espandono dal proprio animo tangibile e utopico. La sintesi pittorica si offre come armoniosa alternativa che nella lunga attività iniziata intorno agli anni ’90, presente a molte mostre personali e collettive, eguaglia lo storico rispetto dinamico di ogni corrente. Vince il terzo premio all’Italian New York Artexpo con l’opera “Autoritratto di Oliviero Passera”. Nel 2022 Vittorio Sgarbi commenta la sua produzione in merito al progetto I Narratori del Nostro Tempo.