Federico Perrotta è un artista eclettico: è attore, ballerino, performer, ha ideato e presentato la storia della disco music in due minuti, ma è soprattutto un uomo speciale che insieme a sua moglie, l’attrice Valentina Olla, è sempre in prima linea per tendere una mano agli ultimi. Grande sostenitore della sua terra natía, l’Abruzzo, quest’estate ha curato e promosso la rassegna teatrale “Teatriamoci” nell’ambito di Estatica, manifestazione culturale, che si svolge al Porto Turistico di Pescara e che si è conclusa il 31 agosto con lo spettacolo di Michele La Ginestra. Tra gli spettacoli in cartellone “I Perrollas” con cui Perrotta e Olla hanno debuttato parlando dei problemi delle coppie strizzando l’occhio alla loro relazione.
Federico, lavori spesso in coppia con tua moglie. È più un piacere o più una comodità?
Lavoro spesso e con piacere insieme a Valentina perché è una donna che stimo moltissimo. Apprezzo la sua forza e il suo talento ovvero il risultato di tantissimo studio. A differenza di me che sono un po’ pigro e amo sperimentare, Valentina si impegna tantissimo in tutto ciò che fa e questo evidenzia la differenza che c’è tra noi. Di certo non è comodo lavorare con una donna così soprattutto perché essendo artisti egocentrici le peculiarità di entrambi sono difficili da gestire soprattutto in coppia. Se però riusciamo ad ottenere il risultato di accontentare il pubblico e, solitamente ci riusciamo, tutti gli sforzi di gestione vengono ripagati.
Lavorando insieme toccate spesso dei temi legati alla coppia. Si tratta di un caso, di necessità di condividere la vostra esperienza o avete semplicemente riscontrato un interesse da parte del pubblico su questi temi?
Ci piace tantissimo portare sul palco quello che noi siamo. Ci diverte condividere degli episodi della nostra vita che poi scopriamo essere comuni anche agli spettatori. Certamente le dinamiche sono le stesse anche se sono gli sviluppi a essere diversi. Quella di raccontarci è quasi una necessità forte.Quando Valentina rimase incinta di nostra figlia Vittoria iniziò a tenere un diario che poi si è trasformato in uno spettacolo dal titolo Mamma Mia Bella con la regia di Elena Sofia Ricci.
Non solo attori ma siete anche produttori e promotori dei vostri spettacoli. Cosa è cambiato per un attore che oltre che a recitare deve essere multitasking?
Oggi bisogna essere promotori e non lavoratori passivi che aspettano la chiamata. La chiamata, a meno che non si parli di artisti già quotati, è molto difficile che arrivi sia dall’agenzia che da un produttore teatrale o da un produzione televisiva. Mio padre diceva “ Aiutati che Dio ti aiuta!” Dare un senso imprenditoriale al nostro mestiere è fondamentale.
Sei molto sensibile ai temi della disabilità e del sostegno alla persone bisognose. C’è una ragione effettiva che ti spinge a questo o è semplicemente una spinta interiore verso il prossimo?
Io, come Valentina, sono molto sensibile perché spesso mi chiedo con lei “ … e se accadesse a noi? Se noi avessimo bisogno di un sostegno per assistere un figlio disabile, per una difficoltà momentanea?” La domanda che mi faccio è su cosa posso fare per poter agevolare, pur nel mio piccolo, la vicina del palazzo anziana che a causa del COVID ha spesso bisogno di aiuto o le persone che fanno appello per realizzare progetti a scopo benefico. Ci tengo a dire che così come sono prevalentemente buono e gentile posso essere altrettanto duro sul fatto che l’aiuto richiesto e da noi dato, debba essere giustificato con la realizzazione effettiva del progetto. Quando io chiedo alle persone di pagare un biglietto, di venire a vedere uno spettacolo sapendo che con il ricavato dobbiamo raggiungere un obiettivo, quell’obiettivo deve essere raggiunto. Se riscontro anche solo una piccola distrazione dall’obiettivo prefissato divento una persona poco carina da frequentare.
Abbiamo parlato di vostra figlia Vittoria che è appena una ragazzina. Come si concilia il vostro lavoro con le sue esigenze?
Vittoria da quando è nata gira con noi. Aveva solo un mese e mezzo quando è partita per un avventura on the road. Noi eravamo impegnati sul set di un programma dal titolo Bici Italia, ancora presente su Prime Video, e per quaranta puntate abbiamo avuto la bimba al nostro seguito. Il tutto è stato possibile soprattutto grazie ai nonni che hanno fatto da baby sitter e ad Angela, la nostra collaboratrice da sempre, la quale ci riconsegnava Vittoria tra una pausa e l’altra delle riprese per la poppata.