Danilo Arena, “parlaci di te”: l’intervista OFF sul suo primo disco

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Finora il pubblico lo ha potuto apprezzare nelle vesti d’attore ma in autunno, quando uscirà il suo primo disco, né riserverà delle belle. Danilo Arena, artista versatile e poliedrico, si racconta senza filtri al Giornale Off.

Danilo, raccontaci di questo tuo nuovo progetto musicale che s’intitola “Parlarti di me”…
È un disco, un EP di sei tracce, che nasce e prende forma dopo la messa in onda de Il Cacciatore 3. Nel disco racconto quei giorni, come mi sono sentito e il vuoto emotivo che ho provato. È prodotto da Max Gallesi. Alla batteria Max Po, al basso Lele Gambera, alle chitarre Andrea Valentini. Un disco suonato, un disco vero, un disco per il gusto e per la verità di fare e concepire un disco, un concept Album che apre e chiude un discorso.

Rispetto ai precedenti progetti, che tassello della tua carriera rappresenta?
Rappresenta la mia verità provata ai miei 28 anni di età. Parla di una reale sofferenza vissuta e provata, oggi raccontata e immortalata in un disco. L’uscita è prevista per ottobre 2022, ma ascoltandolo oggi vi dico che rappresenta una maturità che non smette di evolvere. Domani invece sarà una fotografia, scattata e immortalata per sempre.

Generalmente, quando accetti a scatola chiusa un progetto?
A scatola chiusa si accettano solo i regali e si accettano perché chi non accetta non merita. Non accetto un progetto a scatola chiusa.

Cosa, invece, ti spinge a rifiutare una proposta di lavoro?
Il progetto stesso, l’ambientazione, la tematica trattata come la sceneggiatura o il personaggio, anche se, da attore non giudico mai un personaggio da interpretare.

Come nasce la tua passione per lo spettacolo?
Nasce come nasce a chiunque ha il mio stesso colore. Nasce da sempre, nasce da quando si nasce. È nell’indole, nel sangue e nell’inconscio.
Quando hai capito che quella stessa passione si sarebbe potuta trasformare in un vero e proprio lavoro?
Non l’ho mai capito, non ho mai visto né considerato il mio mestiere un lavoro, ma il mio modo di essere nella vita.

Tornando indietro, c’è qualcosa che non rifaresti?
Non posso tornare indietro. Quello che ho fatto doveva andare in quel modo, era scritto così. Spesso però vivo nei ricordi.
Adesso però bisogna scrivere il futuro, considerando che i capitoli hanno già un titolo.

Nella vita di tutti i giorni, quando non lavori, come trascorri la quotidianità?
Vivo le mie altalenanti emozioni. Adesso ad esempio sono al bar sotto casa e carta e penna sto rispondendo alle domande di quest’intervista.

Progetti all’orizzonte?
L’uscita del disco e un film.

In futuro, sul fronte professionale ma anche privato, quali altri obiettivi ti piacerebbe raggiungere?
Vedi? Me lo servite sempre voi l’assist per la risposta. Sogno di vincere il David di Donatello e di essere un ragazzo migliore.