A Sordevolo c’è un museo permanente sulla tradizione della Passione

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Negli anni scorsi l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo ha promosso l’allestimento, nei locali della seicentesca chiesa di S. Marta, di un museo permanente sulla tradizione della Passione di Sordevolo, aperto da giugno a ottobre tutte le domeniche e anche in tutte le date degli spettacoli.

Vengono raccontati l’aspetto teatrale, storico, antropologico, culturale e la profonda tradizione popolare legato alla rappresentazione. Nelle due sale espositive, 8 corner tematici approfondiscono i seguenti temi: la scenografia, la storia del testo della Passione, i momenti della rappresentazione, il lavoro dei volontari (tecnici, sartoria, attori, regia, addetti ai servizi), la Passione dei Bambini, i costumi, i reperti e i documenti che narrano la storia della plurisecolare tradizione sordevolese che si tramanda di padre in figlio e che unisce tutti gli abitanti. Più di 300 fotografie esposte, 7 filmati visionabili, tra cui i più importanti risalenti alle edizioni del 1924 e del 1934 della Passione e 2 supporti multimediali, il tutto corredato da titoli e didascalie in italiano e in inglese. Le collezioni sono, inoltre, arricchite con nuovi contenuti digitali, esito del progetto di ricerca svolto in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. L’utilizzo delle tecnologie digitali ha permesso la rielaborazione del patrimonio documentario (fotografie, schizzi, disegni, video), consentendo di ricreare virtualmente parte dell’esperienza della Passione messa in scena nel 1934 e nel 1950. I due video, composti di tre parti, presentano il percorso del corteo tra le vie del paese, il modello ricostruttivo animato, in una continua comparazione tra restituzione digitale e immagini d’epoca ed i passaggi principali delle due sceneggiature, in un’interessante combinazione tra testi scritti, parlato, musiche e immagini evocative. Le nuove tecnologie si rivelano quindi utili strumenti per la rielaborazione dei racconti connessi alle collezioni museali, secondo un processo che permette alle opere e ai beni culturali di trasmettere informazioni, conoscenze ed emozioni.