Intervista a Christian De Sica:”All’inizio non è stato facile essere figlio d’arte”

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Su Christian De Sica non c’è molto da dire che già non sappiamo tuttavia la sua presenza come presidente della giuria del CortinaMetraggio 2022 conferisce al festival più importante di cinema delle Dolomiti un’attrattiva straordinaria. Con i settantanove film in curriculum dei quali nove anche da regista, De Sica ha vinto ben trentadue Biglietti D’Oro del cinema italiano ossia i riconoscimenti attribuiti annualmente ai film che hanno ottenuto i maggiori incassi.

Cosa l’ ha spinto ad accettare l’invito di Maddalena Maineri al CortinaMetraggio 2022?

Perché un festival ha come spirito quello di aiutare le persone giovani e io credo che a causa delle difficoltà che devono affrontare vadano sostenuti ancora di più. Perciò sono davvero entusiasta di essere parte di una opportunità come il CortinaMetraggio.

Come le sono sembrati i corti in concorso?

Ci sono stati corti più belli e altri meno belli tuttavia devo ammettere che questi ragazzi che si sono messi in gioco hanno scelto una strada più complessa da intraprendere e cioè quella degli autori di storie. Se pensiamo che l’Italia è il paese dei comici per antonomasia mi devo complimentare davvero con tutti per il lavoro svolto con passione e professionalità.

A proposito di comicità, chi è il comico che stima di più in questi ultimi tempi?

Senza dubbio il miglior comico italiano non può che essere Checco Zalone, l’unico che riesce ad esprimersi bypassando l’ostacolo insormontabile del “politically correct”. Oggi sia al cinema che in tv non si può più parlare liberamente  e noi attori comici è come se ormai avessimo addirittura paura di far ridere. Del resto da sempre la comicità è basata sulla cattiveria. Io ho interpretato le figure più deprecabili della società: gli spocchiosi, gli arroganti, gli arricchiti disonestamente, i misogini e li ho resi addirittura simpatici. Anche i personaggi di Sordi erano di una cattiveria inaudita.

Lei è figlio d’arte, è stata più dura la tua vita rispetto ai tuoi colleghi?

Essere figlio di Vittorio De Sica e di Maria Mercader  mi metteva sempre nella situazione più scomoda: “Ecco er figlio di De Sica, mo che vòle?” Per fortuna io ce l’ho fatta a ritagliare il mio posto nel mondo tanto da diventare il numero uno nel mio campo e questo fatto mi riempie di orgoglio.

Che consigli darebbe a chi vuole intraprendere la sua strada?

Di consigli proprio non ne do, non li posso dare, perché questo mestiere in realtà rappresenta un grosso equivoco. Tutto dipende dalle scelte che fai e dal momento in cui le fai. Se proprio devo dire qualcosa a qualcuno dico di intraprendere questa strada solo se piace così tanto che si è disposto a sopportarne le conseguenze.