100 anni di Pier Paolo Pasolini, itinerari culturali nei luoghi della sua memoria

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“Fontana di aga dal me paìs. A no è aga pì fres-cia che tal me paìs. Fontana di rustic amòur /Fontana d’acqua del mio paese. Non c’è acqua più fresca che nel mio paese. Fontana di rustico amore”. Il Friuli Venezia Giulia, in partnership con PromoTurismoFVG e. Casarsa della Delizia, luogo d’origine della madre e il Friuli Venezia Giulia sono sempre presenti nei ricordi, nel legame con la lingua: le prime poesie in friulano, pubblicate nel 1942 e dedicate a Casarsa, la raccolta La meglio gioventù, sintesi completa dell’esperienza poetica friulana, derivante dalla riorganizzazione  dei testi pubblicati in Poesie a Casarsa (1942), Dov’è la mia patria (1949) e Tal còur di un frut (1953), con l’aggiunta di poesie uscite in rivista tra il 1942 e il 1953 e di testi inediti. Il titolo è ripreso da un canto alpino della prima guerra mondiale, “Il ponte di Bassano”  («la mejo zoventù l’è sotto tera»), canto che poi la Brigata alpina Julia, impegnata nel 1940 in Grecia, mutò in “Il ponte di Perati” e che Pasolini riprese ancora nel 1975. E poi il primo dramma teatrale “I Turcs tal Friùl” (I Turchi in Friuli) e La laguna di Grado, dove girò alcune scene di Medea, il film che vide protagonista Maria Callas.

Dal 6 marzo prenderanno il via gli itinerari culturali in programma ogni domenica fino a dicembre alla scoperta dei luoghi più rappresentativi di Casarsa e dintorni, dove Pasolini trascorse alcuni anni della sua infanzia e le vacanze estive, ma è anche il luogo in cui riposa la sua anima, nel cimitero di Casarsa in cui è stato sepolto accanto ai familiari. L’itinerario comprende alcuni dei luoghi particolarmente significativi per Pasolini e la sua formazione: la casa materna, casa Colussi, luogo in cui visse fra la fine del 1942 e l’inizio del 1950 e oggi sede del Centro Studi Pier Paolo Pasolini; la chiesetta di Santa Croce, con gli affreschi di Pomponio Amalteo, al cui interno si trova la lapide che ricorda l’invasione dei Turchi in Friuli nel 1499 e che ispirò il dramma teatrale “I Turcs tal Friùl”;  il piccolo borgo di Versuta, con la bella chiesa di Sant’Antonio Abate e un ciclo di affreschi che proprio Pasolini, aiutato dai ragazzi di Casarsa, cominciò a pulire e restaurare; la piccola frazione di San Giovanni di Casarsa, legata all’impegno politico del poeta, e, infine, la tomba del poeta, nel cimitero di Casarsa