Dopo il debutto al Teatro Off Off di Roma con il suo one man show Un passato senza veli, Giulia Di Quilio (dal 26 al 28 febbraioย a Prato al Teatro Borsi), attrice e performer di burlesque ci racconta i suoi inizi e come รจ nata la passione per quest’arte. Tutto ha avuto inizio dal set de La grande bellezza di Paolo Sorrentino e poi, lo spettacolo dove ripercorre la storia delle grandi dive dello strip-tease della Golden Age.
Il passaggio da attrice a performer di burlesque prevede lโabbandono della prima e lโimmersioneย nella seconda o riesci a interpretare entrambi i ruoli?
In realtร , sto cercandoย di unire queste due strade anche se sono consapevole che esistono dei compartimenti talmente stagni che se fai una cosa non puoi fare lโaltra. Io credo invece che entrambi i ruoli rappresentino lโespressione di un corpo solo, di una voce sola perciรฒ dentro di me non mi sento separata in due come potrebbe sembrare dal di fuori. Nello spettacolo infatti parlo chiaramente del codice che appartiene solo alla performance di burlesque cosรฌ diverso da quello dellโattrice di prosa. Da parte mia cerco di portare avanti queste due nature proprio attraverso questo spettacolo infatti, allo stesso tempo,ย continuo a sostenere provini da attrice insieme alle mie performance di burlesque e alla scuola nella quale insegno questa disciplina.
Un passato senza veli ripercorri la storia delle piรน celebri dive di burlesque
Mi sono imbattuta in questi personaggi nel 2016 mentre scrivevo il libro Eros e Burlesque. Racconto del burlesque, della Golden Age e ovviamente delle performer che hanno reso grande questโarte. Approfondendo la loro conoscenza mi sono affezionata ad alcune storie tra le quali quella sulla rivalitร tra Sally Rand e Faith Bacon che ebbero una diatriba su chi avesse inventato la Fan Dance, ovvero la danza dei ventagli. ร interessante sapere che la prima ebbe un grandissimo successo mentre la seconda si tolse la vita volando giรน da un grattacielo a soli quarantasei anni. Allโepoca il ruolo della donna era piuttosto marginale e se in Italia la donna era lโangelo del focolare negli USAย poteva almeno ambire a posizioni da segretaria. Le dive dello strip tease con coraggio uscivano dagli schemi imposti dalla societร e per colei alla quale non si aprivano le porte del successo la crisi profonda era in agguato. Se oggi ci sono dei pregiudizi sul burlesque figuriamoci agli inizi del secolo scorso.
ย Chi ti ha ispirato di piรน le vecchie o le nuove glorie di questo genere?
In Italia in effetti i nomi di queste dive sono pressochรฉ sconosciuti: questo รจ uno dei tanti motivi che mi ha spinto a realizzare lo spettacolo. Il burlesque nasce in Inghilterra e trova il suo massimo splendore in America negli Anni Quaranta, da allora fino agli Anni Settanta questo tipo di strip tease sembra scomparire nel nulla per poi riapparire in Europa nel 2010 con Dita Von Teese , praticamente centโanni dopo la sua nascita. ร proprio grazie alla Von Teese che mi sono avvicinata a questo modo di stare sul palcoscenico.
Qual รจ stato il tuo percorso da allora?
Il mio percorso nasce appunto con una vera e propria folgorazione davanti a Dita Von Teese che sul palco del Festival di Sanremo si esibiva in una coppa di champagne esprimendo una sensualitร straordinaria. Da quel momento sfruttando la mia preparazione di attrice e aiutandomi con una discreta faccia tosta mi sono buttata letteralmente nel vuoto e ho cominciato ad esibirmi nelle performance di burlesque da autodidatta grazie a You Tube e ai video delle performer americane. Grazie allโaccademia di burlesque andata in onda su Sky in prima serata in versione talent show dove abbiamo avuto delle Guest star del calibro di Dirty Martini, ho iniziato ad evolvermi e ad affrontare una vera propria carriera di performer. E’ stato piuttosto faticoso soprattuto quando si รจ trattato di rompere la cosiddetta โquarta pareteโ per interagire con il pubblico. Agli inizi mi spogliavo guardandomi i piedi e il risultato non รจ stato proprio molto convincente. Provengo da un paesino dellโAbruzzo dalla forte matrice cattolica e conย il senso di colpa e il senso del pudore che incombono si fa presto a capire che il risultato รจ la summa di dedizione, caparbietร e coraggio altro che spettacolino sexy.
Tu sei comunque avvantaggiata dal fatto di essere un bellissima donna
Apparentemente sarebbe cosรฌ ma il bello del burlesque, nomen omen, รจ che si tratta di unโarte molto inclusiva. Dirty Martini, appunto, una delle piรน famose performer del mondo pesa piรน di 100 kili e riesce ad essere super sexy e adorata dal pubblico. Certo รจย che io stessa che insegno alle donne normali nella mia scuola di burlesque, mi accorgo che insieme alle proprie fragilitร una donna continua a vivere il disagio che si prova abitando in un mondo misogino dominato dai maschi che tendono a giudicare sempre: se รจ troppo scollata la donnaย risulta fuori luogo, se รจ troppo accollata risulta poco femminile. Quindi il mio essere adatta fisicamente a questo tipo di performance รจ assolutamente relativo perchรฉ ciรฒ che conta veramente รจ il lavoro che va fatto su se stesse prima di salire sul palcoscenico.
Il burlesque come terapia magari per rafforzare l’autostima
Cosรฌ รจ stato per me. Il corso di burlesque anche per chi non ha velleitร artistiche sicuramente aiuta a consolidare la propria autostima perchรฉ grazie alla maschera di femme fatale qualunque donna si riappropria della parte seducente che รจ in ognuna di noi.
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