Laura Pierangeli: “Con il mio obiettivo sono testimone dello spazio, le foto sono compagne di viaggio”

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“Quello che mi piace della fotografia di strada è che tutto è estemporaneo, non c’è alcun filtro, quello che succede agli altri per quanto extra-ordinario è qualcosa che nella sua spontaneità può succedere a tutti, è la vita che può essere straordinaria e banale allo stesso tempo.

Le mie fotografie sarebbero ottime compagne di viaggio, le porterei in giro per il mondo, farei provare loro tutte quelle emozioni che si provano a contatto con altre realtà lontane dalle nostre, che ti insegnano ad essere umile e sempre più curioso di quello che ti succede intorno fino a sentire di non poterne più farne a meno. La quotidianità degli altri mi ha sempre affascinato, quando incontro una persona nuova penso sempre “chissà cosa fa, come passa le giornate…”

Laura Pierangeli fotografa da quando aveva 8 anni, da bambina sentiva la vita comunicandola attraverso immagini. La ricerca dell’indefinito, la continua sperimentazione attraverso l’aspetto compositivo della luce sono sempre stati parametri attraverso i quali ha misurato il suo sguardo sul mondo. Il suo approccio è cambiato negli anni, adesso cerca di essere vicina ai soggetti che fotografa di riportare nello scatto le loro storie. “Essere presente all’evento” restando invisibile, questo il punto di partenza della sua fotografia che comporta una grande velocità di esecuzione e la possibilità di imparare ad essere testimone del proprio spazio vivendolo in modo introspettivo. La fotografia per Laura viene sempre prima di tutto. Una priorità assoluta. Non perde mai l’abitudine ad osservare, per questo alla prima occasione utile decide di mettersi in cammino.

“Con il mio obiettivo cerco di essere non un testimone del mio tempo ma del mio spazio, nelle mie immagini metto quello che sento dentro e che penso possa essere condiviso da tutti. Con la macchina fotografica sono completamente me stessa è il mio mezzo di comunicazione con il mondo, non c’è nessun altro modo in cui sento di riuscire ad esprimermi in maniera più veritiera. Ricerco il confronto con gli altri in tutto quello che faccio, tanto più nella fotografia dove il bisogno di nuovi stimoli è essenziale, faccio da poco parte di un collettivo fotografico e il supporto e lo scambio di idee con gli altri mi aiuta a tirare fuori parti di me che non conoscevo allargando i miei orizzonti.”

Segue progetti sia collettivi che personali, ha frequentato innumerevoli workshop con i migliori street Photographers del mondo. Tutte le sue foto assumono un valore iconico assoluto. In ogni foto nulla è lasciato alla casualità, prepara il momento nella mente e aspetta che esca fuori nella realtà. La sua formazione trova radici nella fotografia di reportage e dal 2007 al 2014 con il gruppo fotografico “Benaco 12” ha preso parte a diverse mostre collettive e ha collaborato alla parte fotografica di diversi testi e mensili. Tra i vari progetti a cui ha partecipato ci sono: “Cities” il primo magazine di streetphotography italiana, il progetto internazionale “24hour photoproject”, e il long term project “Roma + Officine” ispirato al lavoro di William Klein. La fotografia di Laura racconta la vita in tutte le sue forme, i soggetti sono le persone che incontra durante i suoi viaggi e ogni singola foto ha un significato proprio. Una caratteristica che emerge dai suoi lavori è la ricerca del contatto visivo. Tramite lo sguardo del soggetto, crea un ponte diretto con lo spettatore. Dallo sguardo, dall’espressione del volto, a volte possiamo provare a leggere la sua storia.

“Il viaggio per me è una dimensione di vita, viaggiatori si nasce e man mano che si cresce diventa un vero e proprio modus vivendi, è una spinta che ci si porta dentro da sempre e a cui non si riesce a rinunciare, è la curiosità che fa diventare essenziale l’aspetto della scoperta, dell’avventura, sia che si viaggi in un posto sperduto o anche dietro la porta di casa. E’ un atteggiamento dello spirito, ovviamente l’esigenza di andare lontano fa parte di me e rende tutto più divertente.  Mi piace confondermi tra la gente e decidere se essere osservatore invisibile delle situazioni oppure fermarmi per parlare e conoscere le persone che mi trovo di fronte. L’esplorazione di un luogo nuovo comincia sempre dai rapporti che instauro con le persone che incontro.”

Le composizioni apparentemente molto semplici, comunicano in maniera diretta ed evocativa. Ogni volta che ci si trova davanti ad una sua immagine si percepisce una potente riflessione interiore. I suoi scatti nascono da azioni quotidiane e sono il concetto profondo di un’esperienza personale. L’esperienza intesa come fattore interiore costruito su una condizione condivisa con altri individui, guida la creatività di Laura. Così, la luce diffusa delle sue immagini, gli spazi che visualizza, diventano gli strumenti che consentono di entrare in sintonia con il suo stato d’animo e la sua delicata sensibilità.

“Quello che cerco di dimostrare è che la strada è il più grande teatro a cielo aperto esistente, dove in maniera assolutamente candida e naturale ogni giorno va in scena lo spettacolo più assurdo che è la vita.”