Claudia Marsicano e il ruolo dell’amica immaginaria

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Dopo una proficua carriera nel teatro indipendente, l’attrice e ballerina Claudia Marsicano ha recentemente esordito al cinema con il film Mi chiedo quando ti mancherò, uscito nelle sale il 1 luglio. La Marsicano, 29 anni, napoletana di nascita e milanese d’adozione, nel 2017 ha vinto con lo spettacolo R.osa il premio come miglior attrice under 35 agli UBU, i più importanti premi teatrali in Italia, e a breve apparirà anche su Rai 1 nella serie televisiva Noi, remake della serie americana This is us.

Come sei entrata nel cast di Mi chiedo quando ti mancherò?

Ho conosciuto il regista, Francesco Fei, nel 2013, quando feci il mio primo provino. All’inizio non mi prese perché volevano attrici adolescenti, dell’età della protagonista. Tuttavia, il mio provino gli piacque, e ci tenemmo in contatto annualmente finché, nel 2018, non mi ha invitato a partecipare alle riprese. Tra la fase di post-produzione e i problemi legati al Covid, ci sono voluti 3 anni prima che potessimo far uscire il film.

Dal teatro e la danza al cinema: come ti sei sentita nel passaggio da un medium all’altro?

È stato sicuramente diverso: cinema e teatro sono molto differenti, soprattutto per il ruolo dell’attore. Al cinema ci si prende molta più cura degli attori, vengono serviti e riveriti, mentre nel teatro, specialmente in quello indipendente che faccio io, è un lavoro molto più artigianale. Nel mio ambiente, prima ancora di recitare l’attore deve sapere stare dietro agli aspetti tecnici, alle scene e ai costumi.

Sei di Napoli, ma vivi a Milano da quando avevi 14 anni. Come ha influito sul tuo percorso formarsi nella scena teatrale milanese?

Il teatro l’ho conosciuto a Milano, a Napoli ancora non lo frequentavo. Mi è servito per avere dei punti di riferimento e riconciliarmi con la mia parte napoletana, anche perché per una che da bambina ha vissuto a Napoli, Milano è una città alienante. Io comunque la amo, mi sento più a casa a Milano che a Napoli, forse perché è qui che sono diventata adulta. Tuttavia, nel teatro vedo un modo di fare che è tipico dei napoletani, che nei milanesi non c’è.

Nel film interpreti l’amica immaginaria della protagonista Amanda (interpretata da Beatrice Grannò). Per prepararti, hai visto altri film dove compaiono amici immaginari?

La vera ispirazione mi è venuta guardando il film d’animazione Inside Out, dove l’amico immaginario Bing Bong si congeda per permettere alla bambina di crescere. In fondo è questo il ruolo dell’amico immaginario: ti accompagna finché non impari a reggerti sulle tue gambe.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

A breve ricomincerò con il teatro, dopo più di un anno di chiusure: tra ottobre e novembre sarò a Prato con L’armata Brancaleone di Roberto Latini, rappresentazione teatrale dell’omonimo film di Mario Monicelli. Mentre tra dicembre e gennaio sarò al Teatro Fontana di Milano con Le Rane di Aristofane, per la regia di Marco Cacciola.