Le parole per dirlo, il viaggio nella lingua italiana con Noemi Gherrero

0
"Le parole per dirlo" foto iwan

Ogni domenica mattina è al timone del programma in onda su Rai3 “Le parole per dirlo”, un appassionante viaggio nella lingua italiana per raccontare il nostro modo di parlare nei suoi aspetti più vitali e concreti. Noemi Gherrero, attrice curiosa e versatile prestata alla tv, si racconta senza filtri a Il Giornale OFF.

Noemi, “Le parole per dirlo” sta ottenendo un ottimo riscontro: qual è il tuo bilancio di questa esperienza?

Il riscontro è positivo e siamo tutti piuttosto soddisfatti. Certo, si può sempre fare di più ma facciamo tesoro comunque degli aspetti più positivi. Io sono entusiasta soprattutto di una cosa: aver scoperto una parte di me, quella legata alla conduzione, che non conoscevo. In passato ho pensato di non essere adatta. Mi sono sempre vista più nei panni dell’attrice: sono modi di comunicare completamente diversi. Chissà che non sia riuscita ad unirli.

Un programma che rappresenta un buon esempio di televisione “buona maestra” per i ragazzi…

Sì, lo è. Devo dire però che non è l’unico. La terza rete è da sempre attenta a temi sociali e di cultura. Mi sembra che i ragazzi siamo contenti di far parte di questa piccola grande squadra. Anche a me privatamente, soprattutto agli inizi devo dire, mi scrivevano in tanti per testimoniare il loro apprezzamento.

Tu che adolescente sei stata?

Ho avuto un’adolescenza turbolenta fatta di grande vivacità e profondi momenti cupi. La primissima adolescenza, quella che va dai 12 ai 15 anni, è stata bella: piena di incontri, viaggi e scoperte. La seconda, invece, è stata la parte più difficile della mia vita. Lasciai la scuola, cambiai indirizzo, mi ammalai di anoressia. Diciamo che sono sempre stata un soggetto frenetico e adrenalinico, con grandi alti e bassi.

La prova più difficile che hai dovuto affrontare?

Da un punto di vista professionale, una sequenza di aspettative mal riposte. Questo ha creato grandi dubbi dentro di me. Dal punto di vista più generale, certamente la morte di mio padre venuto a mancare troppo giovane in un modo orribile.

Dove hai trovato la forza per andare avanti nei momenti più complicati?

Molte persone, specialmente i miei amici mi hanno posto questa domanda. Ho sempre pensato che la tempra sia la migliore qualità in mezzo a tanti, veramente troppi, difetti. È qualcosa che non si può spiegare… credo sia insito nell’approccio, nella visione che ho della vita. Sono profondamente convinta che tutto cambia e vivo nel rispetto di questo cambiamento. Nel momento in cui ho abbandonato le mie difese, i miei pregiudizi, i miei retropensieri su di me e sugli altri, le cose hanno cominciato a girare diversamente. Ma ci ho sempre creduto: ho sempre difeso la mia “visione” anche quando non ne vedevo gli effetti.

Il tuo percorso professionale è segnato da un filo conduttore: la recitazione. Cosa ti affascina del mestiere di attrice?

Poter vivere più vite, intercambiare i ruoli, creare. Giocare con i lati di sé più nascosti e provare emozioni seppur attraverso la finzione. Ho sempre trovato estremamente affascinante la ricostruzione della Verità, perché credo fortemente che ogni piccola verità è parte della Verità. Troppo contorta? (ride, ndr)

Ti rivedremo presto sul set?

Spero proprio di sì. Intanto mi auguro di vedere presto al cinema l’ultimo film girato ad ottobre con la regia di Chiara Sani. Con me nel cast Lino Banfi, Greg, Pippo Santonastasio, Andrea Roncato e tanti altri. Inoltre ho un provino importante nelle prossime settimane. Incrociate le dita con me!

Un episodio OFF della tua carriera?

Io sono OFF nella vita proprio (ride, ndr). Nel senso che ho molte cose curiose. Entro in studio con le scarpe sbagliate per poi metterle lì direttamente. E poi mi perdo spesso: sono in rai da otto mesi e ancora sbaglio il percorso per andare in redazione! Faccio amicizia con tutti per cui non sono rare anche le “gaffe” e i racconti di vita.