“Torneremo dal vivo, ma lo streaming allarga la platea”

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Ben 283 anni di storia compiuti proprio qualche mese fa. Il Teatro San Carlo di Napoli vanta una delle storie più belle al mondo per un teatro lirico. Una “Cavalleria Rusticana” seguita sulle piattaforme. Una stagione, iniziata a dicembre, con titoli prestigiosi e portata avanti nonostante le difficoltà. Il 2021 è un anno di passaggio per lo spettacolo dal vivo, tra presenza e streaming. Ne abbiamo parlato con il Direttore generale Emmanuela Spedaliere, colonna portante dell’istituzione napoletana, in questi anni ha costruito sinergie e realizzato progetti con l’obiettivo di rendere il teatro alla portata di tutti.

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Quali sono le linee di rinnovamento nel segno anche di un glorioso passato?

Il Teatro San Carlo in collaborazione con la Regione Campania, con TIM e con l’Università Federico II di Napoli, ha individuato nelle tecnologie digitali un alleato formidabile della cultura perché non solo esse consentono di moltiplicare e personalizzare canali di comunicazione, ma soprattutto consentono di inventarne di nuovi. Proprio questo principio ha dato vita al progetto San Carlo Digital Opera House; ovvero la prima piattaforma online di un teatro d’opera d’Italia che supera l’idea del semplice streaming, ma che abbraccia una visione sociale ed educativa più completa. Il Massimo napoletano aprirà dunque nuovi percorsi creativi per film-maker, fotografi, artisti, filosofi, scrittori, visual artist, che avranno a disposizione un nuovo spazio per opere originali ispirate alla storia del Teatro San Carlo e alla realtà culturale e artistica napoletana. Sarà possibile infatti trasmettere on line non solo spettacoli in streaming, che andranno ad affiancarsi all’attività dal vivo del Teatro e a creare un archivio digitale, ma soprattutto si organizzeranno incontri, corsi di danza, interviste con artisti, documentari e contenuti educational. Il San Carlo, dunque, diventerà produttore di se stesso, il tutto utilizzando tecnologie avanzate e specifiche come l’installazione e la configurazione di un sistema di telecamere robotizzato per le riprese ad altissima risoluzione in condizioni di scarsa luminosità; insomma porteremo nelle case di tutti l’arte e la bellezza del Teatro di San Carlo, attraverso un sistema di alta tecnologia.

Tra streaming e biglietti virtuali, una web tv e la presenza sui social. Come sta reagendo il pubblico a queste novità?

Il pubblico del San Carlo, ha risposto positivamente alle nuove iniziative e ai nuovi modi di interagire con esso. Grazie anche alle tariffe particolarmente accessibili, proprio per poter consentire la più ampia partecipazione possibile di pubblico. Nell’arco di primo mese di attività si è registrata una copertura di oltre 3.000.000 persone in tutto il mondo, di cui il 25% under25, ed acquisti da parte di circa 50.000 utenti; tali risultati fanno stimare una platea complessiva di circa 1000.000 spettatori. Circa il 12% delle visualizzazioni è avvenuta all’estero, con punte particolarmente interessanti in Germania, Francia e Usa. Inoltre, a fronte degli incredibili risultati dello streaming via Fb di Cavalleria Rusticana, il Teatro San Carlo è stato menzionato come case history di successo nell’impiego del tool degli eventi online a pagamento da parte del popolare social medium.

Uno sguardo al femminile della regia da Emma Dante a chiara Muti e registi prestati dal cinema come Ferzan Ozpetek. Quali i titoli da non perdere?

L’occhio delle donne, la maggior parte delle volte, mostra una sensibilità particolare e un’immaginazione visionaria. Sicuramente troppo tardi il mondo del cinema ha preso in considerazione registe donna, basti pensare che la prima ad aver vinto un Oscar per la miglior regia è Kathryn Bigelow nel 2010. Le cose stanno cambiando, la voce e l’occhio delle donne si sta affermando con sempre maggiore autorevolezza.

Formazione e laboratori sono tra le attività importanti che curate. Quali le iniziative e come state lavorando in questo periodo?

Proprio per i lavoratori dietro le quinte, il Teatro San Carlo ha partecipato al bando voluto dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze per il Fondo nuove competenze. Grazie al fondo, il Teatro di San Carlo ha presentato questo gennaio il progetto Nuove Competenze Opportunità per innovare le arti teatrali. Il progetto si propone come obiettivo lo sviluppo di competenze tecniche e specialistiche dalla scenografia, alla falegnameria declinate per i vari comparti del teatro, prevedendo anche una parte di formazione generale che riguarda tutti i lavoratori in merito al nostro patrimonio artistico e alla nostra cultura musicale e teatrale.

È un momento drammatico per l’intero comparto dello spettacolo e per gli enti lirici. L’appello delle maestranze e degli autori è quello di riaprire al più presto. Come avete affrontato questa emergenza?

Abbiamo continuato a mantenere vivo e attivo il dialogo con i nostri lavoratori, il progetto Nuove Competenze si è rivelato uno strumento fondamentale per questa vicinanza e, parallelamente, un modo per acquisire nuove competenze e opportunità per vivere i mestieri del palcoscenico con rispetto per la tradizione ma con uno sguardo attivo all’evoluzione tecnologica.

Che futuro ci aspetta, il teatro tornerà a essere vissuto dal pubblico come in passato?

L’obiettivo della Fondazione è quello di riportare il suo pubblico in sala, tra i suoi palchi e le sue platee d’epoca. Il teatro d’opera più antico del mondo ha bisogno del suo pubblico. Ma anche quando la pandemia del Covid19 sarà sotto controllo, lo streaming del Teatro di San Carlo continuerà ad operare al fianco delle produzioni in presenza, per garantire a chiunque voglia di cibarsi anima e spirito con i capolavori della cultura italiana. Quando l’emergenza sanitaria sarà finita, si tornerà a prediligere un consumo dal vivo perché emozionante, coinvolgente e soprattutto per quanto riguarda il mondo del teatro, necessario. Il rapporto tra pubblico e palcoscenico è un rapporto di reciproco scambio, sarebbe impossibile pensare un teatro senza spettatori ma sarà necessario un ripensamento per andare incontro ad alcuni cambiamenti, dove esperienza dal vivo e da remoto dovranno integrarsi sempre di più. Il digitale però ha giocato un ruolo chiave perché ha colmato un vuoto e ha allargato la platea consentendo l’avvicinamento al mondo della cultura di nuovi fruitori, ovvero persone interessate ai contenuti, con un livello di istruzione più basso e meno abbienti e che proprio grazie alla fruizione da remoto hanno potuto superare la barriera del prezzo che li ostacolava. Lo streaming si è rilevato, dunque, un veicolo importantissimo non solo per gli affezionati al San Carlo, ma soprattutto per coloro i quali per ragioni geografiche ed economiche, oltre che sanitarie, sono impossibilitati a raggiungere il teatro.