Scatti e tratti: Giovanni Gastel e Adele Ceraudo

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Avete mai visto una mostra di due artisti con disegni e foto esposti insieme? Probabilmente no, perché dice che foto e disegni non s’incastrano, due soli artisti poi.

Ma il coronavirus ha sprigionato le risorse inespresse e, al di là dei concerti in pantofole e le mostre sul computer (Cruciani alla Zanzara in era pre-Coronavirus: “Che cazzo me ne frega di andare al museo, i quadri li guardo sul computer”), in non rare occasioni dalle paure, difficoltà, perdite, crisi economiche ed emotive di questo stramaledettissimo 2020, “Un giorno questo dolore ti sarà utile“, per dirla con lo scrittore Peter Cameron.

Ecco che allora, né sullo schermo di un computer né nel white cube di una galleria, avviene quella esposizione. Disegno e foto. Due artisti. E che artisti. E nessuna (sovra) esposizione, perdonate il gioco di parole. Lei è Adele Ceraudo (prima le signore!), lui è Giovanni Gastel.

Lei, “Lady Bic” verdecrinita, eccellentissima disegnatrice by biro Bic (appunto) maniacalmente in senso buono attenta al dettaglio disegna la donna e le donne, quell’Eva mitocondriale da cui tutti noi deriviamo, insomma l’universo femminile a tutto tondo, a partire dai fotografi realizza i suoi disegni a penna che noi del popolo diciamo “ma sembrano delle fotografie, sono più veri del vero!”. Lui, Giovanni Gastel, iniziò negli anni Settanta coi matrimoni e finì per scattare per Missoni, Krizia, Trussardi, Versace (in mezzo gli still life per Chirstie’s), collaborando a riviste cult come Vogue Italia, Donna e Elle insieme a pezzi da novanta come Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Oliviero Toscani, Ferdinando Scianna.

Galeotta fu un’inaugurazione milanese: “Conobbi Giovanni nel 2016”, dice Adele Ceraudo, “in uno di quegli eventi eleganti e luccicanti della Milano del design, delle fotografie e della moda. Rimasi subito colpita dal suo volto. Il desiderio fu immediato: volevo ritrarre con le mie Bic quel viso, ma i numerosi impegni mi hanno sempre impedito di dedicarmi a quel ritratto che tanto desideravo creare. A febbraio Milano si è fermata per il Covid e, a poco a poco, tutto il mondo. Ho dato vita al ritratto di Giovanni Gastel a penna Bic nera su carta Fabriano. Glielo mostrai via web. Tenuto con me per mesi, solo qualche giorno fa ho deciso di portarglielo…con un nuovo sentimento. Desideravo fargliene dono, anche e soprattutto in ricordo del difficile e delicato momento che abbiamo attraversato e che ancora viviamo. Niente danaro, un gesto d’amore tra artisti”.

Il risultato? Scatti (foto) e tratti (biro) di due grandi artisti che non si ritraggono dal blocco e si ritraggono, senza porre in mezzo il vil danaro ma ponendo davanti a tutto quella bellissima pratica che, in vero soprattutto una volta, era usuale fra i grandi artisti che si stimavano: “Nella mia vita”, dice Giovanni Gastel, “ho avuto l’occasione di incontrare moltissimi personaggi che, seppure con esperienze diverse dalle mie, hanno saputo comunicarmi qualcosa di unico. Per questo motivo, sono particolarmente contento di questo scambio con Adele”.

Chissà se qualche collezionista adesso si farà avanti. Ma, soprattutto, chissà se questi due grandi artisti vorranno separarsi dai loro rispettivi doni. Io non credo. Ma vedo bene una mostra, che sarà, quando sarà…

Emanuele Beluffi in vesti di Ray Mysterio in una rara foto con Adele Ceraudo à PH. Giovanni Manzoni