Da martedì 2 giugno in tutte le edicole potrete acquistare il nuovo numero di CulturaIdentità. Questo nuovo numero (una copertina d’autore come sempre, che raffigura il graffito che un giovane commerciante che ha fatto realizzare sulla serranda del proprio negozio) dà voce all’Italia che lavora e che vuole tornare libera dall’occhio orwelliano del Grande Fratello, il Nemico del popolo “Giuseppi”. Fra i numerosi servizi segnaliamo l’intervento di Alessandro Meluzzi sul suicidio della Nazione (e anche nostro): due sono i mali atavici che hanno afflitto l’Italia, il marxismo senza operai e il cattolicesimo senza Cristo. Risultato: il cattocomunismo post sessantottino, “dietro cui si annidano
e si nascondono tutte le vulnerabilità del non riuscire ad essere adeguatamente Nazione”. A questo doppio veleno se ne aggiunge un terzo: l’afro-islamizzazione paventata da Oriana Fallaci. Ma come direbbero gli Antichi, “nemo propheta in patria“, Oriana è stata una Cassandra inascoltata e il risultato è stato che ora c’è il rischio che “questa meravigliosa Penisola, gettata a ponte tra l’Europa e l’Africa, in un gigantesco campo profughi e in una pizzeria a basso costo per tedeschi arricchiti” […].
Home La rete di #CulturaIdentità “Il mostro: un marxismo senza Marx e un Cristianesimo senza Cristo”
Comunismo senza Marx, Cristianesimo senza Gesù… ma governo pieno di teste di cazzo
Egregio Vincenzo: non so perché il suo commento mi fa venire in mente una storiella. Un commesso voleva spacciare una polvere per sbarazzarsi dei scarafaggi. Il cliente lo chiede l’istruzioni dell’uso. E semplice dice, dice il commesso, prendete il scarafaggio fra e dita e spruzzate un po’ di polvere sulla pancia. E il cliente : ma se l’ho già preso fra le dita, posso anche schiacciarlo ! E il commesso : schiacciarlo, anche possibile. Allora, d’raccordo per il sistema australiano !
Io rimango sempre del parere che la parola “fine” per il nostro Paese non è stata ancora scritta. Se solo volessimo potremmo ripulire l’Italia dagli allogeni nel giro di pochi mesi, basterebbe tornare al passato, respingimenti, check point e rimpatri coatti. Respingere chiunque si avvicina alle nostre acque territoriali e alla malora le stupide norme internazionali sui rifugiati e i naufraghi soprattutto nella loro interpretazione contemporanea. Check point su tutto il territorio nazionale per prendere ( come fossero in rete) coloro che già sono da noi ma non dovrebbero esserci e rendergli comunque la vita impossibile, impedendo anche la loro regolarizzazione e l’uso dei nostri servizi (sanità, istruzione ecc.). Chiaramente gli irregolari/clandestini vanno imprigionati in maniera molto semplice e spiccia in campi di detenzione (sul modello dei campi di concentramento…) finché non decidono di andarsene e i loro Paesi non se li riprendono. A tal proposito per sbarazzarci di questa spazzatura umana ci sono 2 modi: si legano e imbavagliano i clandestini/irregolari e li si rispedisce nel Paese da cui sono transitati o in quello d’origine se lo si identifica. In caso di opposizione dei Paesi africani e/o arabo-asiatici potremmo far ricorso alla nostra superiore forza bellica, grazie a Dio per il momento siamo ancora superiori. Il tempo a nostra disposizione è poco e dovremmo cominciare ad agire.
…lo dicevo fin dal 1989 – 90 -91 ( quando rientravo in Italia, dai miei viaggi in Polonia ) .
L’Italia aveva davanti a se due strade : 1a) diventare il Paese vacanze / pensionato per ricchi Nord-Europei ( la California d’Europa ) ; 2a) diventare un immenso e unico campo quarantena / smistamento per “disgraziati” Nord-Africani.
I nostri governanti ( TUTTI ! ) , o per scelta o per imposizione straniera nei trenta anni trascorsi, hanno scelto la seconda e peggiore strada ! …il mondo , indietro , non ha mai girato ! Dovremo / dovranno farsene una ragione i nostri figli .
jb : non ricondotta ma agito come fanno gli australiani!
“… gettata a ponte tra l’Europa e l’Africa, in un gigantesco campo profughi e in una pizzeria a basso costo per tedeschi arricchiti…”. Certo, la geografia rende la difese d’Italia una impresa sovrumana. Ciononostante se l’italia è diventata questo campo profughi di cui si tratta è dovuta anche al fatto che il paese, purtroppo, non è unito sul soggetto. Se la prima imbarcazione fosse stata ricondotta nelle acque africane, e altri di seguito, mi chiedo se la storia fosse stata uguale. Grande pena per il Bel Paese, culla delle uno più belle civilizzazioni !
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