Pupo: “Continuate a fare l’amore, anche in isolamento…”

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Enzo Ghinazzi, 64 anni, cantante di successo, meglio conosciuto come Pupo. Ieri, primo maggio, è tornato con un nuovo brano inedito e oggi si racconta a OFF…

Enzo, quando hai capito che la musica avrebbe cambiato la tua vita?

L’ho capito tardi. Solo qualche anno fa. Anche negli anni 80, quando giravo già il mondo ed ero molto famoso, pensavo che tutto sarebbe passato e che avrei dovuto alla fine trovarmi un mestiere più “serio”. Più duraturo. Poi qualche anno fa ho definitivamente maturato l’idea che questo, purtroppo o per fortuna, sarebbe stato il mio mestiere fino alla fine dei miei giorni. E lì, la mia vita è cambiata per davvero. Naturalmente in meglio. Comunque la musica, anche se non fossi diventato celebre, avrebbe sempre occupato un posto importante nella mia vita. In questo ultimo periodo, dopo una “lunga astinenza”, ho ritrovato la voglia di scrivere: proprio ieri infatti è uscito un mio nuovo brano intitolato Il rischio enorme di perdersi.

Ci racconti l’incontro che ha cambiato la tua carriera?

Quello nel 1975 con Freddy Naggiar, il fondatore della casa discografica Baby Records. Fu lui che mi impose il nome d’arte di Pupo e combatté contro tutti per impormi in radio ed in televisione. Alla fine ha avuto ragione su tutto.

Oltre che un grande musicista sei anche un grande amante. Ma secondo te esiste ancora l’amore eterno?

L’amore eterno è raro, ma è sempre esistito. È una anomalia di questo tormentato sentimento. Ma secondo me chi si innamora eternamente di qualcuno, alla base ha dei seri problemi. Poi, siccome tutti quanti noi siamo pieni di problemi, è giusto che ognuno viva la vita che si merita e che gli capita.

Il sesso cos’è per te?

Il sesso è alla base di tutte le scelte che facciamo fino ad un certo punto della nostra esistenza; poi, da una certa età in avanti, in condizioni normali si intende, perde sempre più di importanza.

Raccontaci del brano realizzato con Giuseppe Cruciani della Zanzara per il progetto Le Cronache di Escort Advisor (e riadattato dalla tua Porno contro amore).

Porno contro Amore è la canzone che dà il titolo al mio ultimo album di inediti che pubblicai quattro anni fa. Il brano che abbiamo registrato con Cruciani non è altro che il riadattamento di quest’ultima. Il brano racconta la mia dipendenza dal sesso che, per un certo periodo, mi ha condizionato la vita. Abbiamo pensato che fosse perfetta per questo drammatico periodo. Sembra scritta apposta.

Enzo Ghinazzi, 64 anni, cantante di successo, meglio conosciuto come Pupo. Ieri, primo maggio, è tornato con un nuovo brano inedito e oggi si racconta a OFF
Le Cronache di Escort Advisor – Virus contro Amore

Dai un consiglio ai lettori di OFF per affrontare quel che resta della quarantena.

A questo punto… non fate cazzate, resistete che presto tutto finirà. Continuate a fare l’amore e, se siete soli, organizzatevi bene con l’autoerotismo. Non si diventa ciechi, ve lo garantisco. Magari, per creare un po’ d’atmosfera, oltre ad optare per Porno contro Amore, ascoltate anche la mia nuovissima canzone, l’inedito che ieri è stato pubblicato su tutte le più importanti piattaforme digitali intitolato Il rischio enorme di perdersi. È un gioiello, parola di Pupo.

Lunedì potremo finalmente rivedere fidanzate e fidanzati, insomma sarà un trionfo… come la vedi?

Sarà un’esplosione! Un orgasmo di massa! Segnatevi bene il 4 maggio 2020 e vedrete a febbraio 2021 quanti pupetti nasceranno in Italia!

Per finire, raccontaci un episodio OFF della tua carriera.

La mia vita e la mia carriera traboccano di episodi OFF che hanno segnato il mio dannato, ma meraviglioso percorso! Nessuno però è più un segreto. Perciò, potrei dirti di quando decisi di chiedere di fare il militare in anticipo. All’epoca, nel 1974, si poteva chiedere per motivi famigliari o altro, di anticipare di un anno la partenza per il militare. Io lo feci e fu una intuizione decisiva perché, nel 1975, l’anno che sarei dovuto normalmente partire per fare il soldato, incisi il mio primo disco e da lì è partito tutto. Chissà se sarebbe accaduto la stessa cosa se io non avessi sparigliato le carte l’anno prima?