Antonella Attili: “Quel mio primo provino con Ettore Scola..”

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Personalità artistica eclettica, Antonella Attili, attrice a tutto tondo di teatro, cinema e televisione che ha lavorato con alcuni dei più grandi registi italiani come Ettore Scola, Giuseppe Tornatore e Pupi Avati, ha conosciuto la grande popolarità con la soap opera di Rai1 Il Paradiso delle Signore: dal 2018 interpreta il ruolo di Agnese, la matriarca della famiglia Amato, una donna all’antica dal carattere spigoloso.

Antonella, il tuo personaggio sta vivendo un momento un po’ complicato.

Anche se le notizie sono confuse e incerte, sembra che il marito di Agnese, Giuseppe, si sia rifatto una nuova vita in Germania, dove era emigrato per lavoro dopo essere stato coinvolto in Sicilia in un brutto affare: è sicuramente una delle più grandi delusioni della sua vita. Inoltre è molto preoccupata per suo figlio Salvatore, visto che è convinta che la sua fidanzata Gabriella non sia più innamorata di lui. Agnese, però, riesce a gestire il dolore che prova in questo momento con grande contegno: non si lascia sopraffare dalla disperazione continuando a lavorare.

Agnese si sta avvicinando molto al magazziniere Armando: dobbiamo aspettarci altre sorprese?

Armando è un uomo semplice ma molto colto, con il quale Agnese ha instaurato un’affettuosa e intima amicizia caratterizzata dal rispetto tipico del periodo storico in cui è ambientata la soap: entrambi provano delle emozioni e dei sentimenti ma li soffocano, visto che lui è vedovo e lei ancora sposata. Chissà se saranno in grado di dare spazio a questo sentimento o se non lo trasformeranno, come già stanno facendo, in una bellissima e intima amicizia…

I telespettatori amano in modo particolare questi due personaggi: come mai secondo te?

La storia tra Agnese e Armando coinvolge il pubblico soprattutto per la sua purezza: fanno rivivere il pudore di un’epoca che oggi è quasi impossibile da immaginare. Sono due persone che hanno bisogno l’una dell’altra che scelgono di rimanere vicini ma non insieme.

Dopo tanto cinema e teatro, cosa ti sta insegnando questa esperienza televisiva?

Sicuramente una cosa che mi ha lasciata spiazzata è la popolarità e il grande affetto del pubblico. Non ero davvero abituata: all’inizio mi ha disorientata, poi è diventato piacevolissimo. Prima di questa avventura con “Il Paradiso delle Signore”, infatti, ero semplicemente un’attrice molto stimata dai colleghi e dagli addetti ai lavori ma da quando entro quotidianamente nelle case dei telespettatori le persone mi fermano quando cammino per strada rivolgendosi a me come fossi realmente Agnese.

Recentemente hai recitato la parte della mamma di Checco Zalone in Tolo Tolo.

Ho interpretato la signora Lella. Checco si è battuto con tutto se stesso per farmi assegnare quella parte: erano convinti che fossi troppo giovane e quindi poco credibile per quel ruolo . E’ stata una bella esperienza lavorare con lui e molto stimolante perché cambiava idea in continuazione: ogni volta che arrivavo sul set non sapevo cosa sarebbe accaduto!

Un film che fatto un po’ discutere.

Tolo Tolo è un film importante e coraggioso, assolutamente imprevedibile. Lo considero il film della maturità di Zalone e che fa da spartiacque con tutta la sua filmografia del passato. Checco ha provato a dare una sua versione molto personale del tempo storico che stiamo vivendo: avrebbe potuto seguire la scia di tutti i film che aveva fatto in precedenza ma voleva fare un progetto diverso e, al di là di tutti i suoi detrattori, penso ci sia riuscito. Sono sicura che ci riserverà tante altre sorprese in futuro.

Un episodio off della tua carriera?

Ho sempre amato Ettore Scola ma il primo provino che feci con lui andò malissimo. Essere apprezzata da lui per me significava avere una patente per fare questo mestiere, nonostante avessi già fatto Nuovo Cinema Paradiso e tanto teatro. Se non avessi avuto il carattere che ho forse mi sarei rassegnata e invece ho sempre ritenuto che la prima qualità di un attore è saper resistere alla delusione e ai no della vita. Quando sono stata richiamata da Scola, che peraltro mi aveva dedicato proprio un personaggio bellissimo nel suo ultimo film Che strano chiamarsi Federico, è come se avessi chiuso un cerchio. E’ stata una persona molto importante nella mia vita, non solo come regista ma anche come mentore.