Nino Benvenuti: “Le Foibe sono state cronaca ignorata”

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fonte ninobenvenuti.it

Il campione italiano di boxe tra Storia a fumetti e aneddoti sportivi

Nino Benvenuti, medaglia d’oro olimpica nel 1960 a Roma, campione del mondo dei pesi medi. I suoi incontri con Emile Griffith e Carlos Monzòn sono considerati tra i migliori della storia della boxe. Ora la sua vita è diventata anche un fumetto, Nino Benvenuti. Il mio esodo dall’Istria (Editore Ferrogallico), scritto insieme a Mauro Grimaldi e con i disegni di Giuseppe Botte. Il racconto di un ragazzo e del suo sogno. Ma, anche, il racconto di un dramma: quello degli italiani d’Istria.

Il campione italiano di boxe tra Storia a fumetti e aneddoti sportivi

Benvenuti, com’è nata questa idea del fumetto?

«Volevo trasferire alle giovani generazioni pagine drammatiche di vita italiana per troppo tempo ignorate. Considero il fumetto uno strumento in grado di aprire più facilmente un dialogo con i ragazzi. Il fatto, poi, che io abbia vissuto in prima persona, sulla mia pelle, vicende così traumatizzanti, mi permette di sviluppare stimoli ancor più sentiti nel raccontarle. Senza alcuna strumentalizzazione politica, sia chiaro. Fu cronaca, alla quale non va aggiunto né sottratto nulla. Sono soltanto pagine bianche del nostro passato che devono essere riempite. Per correttezza, per onestà. Perché è Storia. Il mio sogno è che questo fumetto possa essere diffuso nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle palestre, nei centri di aggregazione, ovunque alberghi l’energia potente della fanciullezza, la formazione della cultura».

Le Foibe restano ancora un tabù?

«Diciamo che se ne è parlato pochissimo. Quasi non se ne è parlato affatto. Fogli letteralmente strappati dai libri di testo. Le vicende legate alle Foibe sono state cronaca ignorata. Non se ne è parlato neanche in maniera alterata o di parte. Semplicemente, anche nei programmi scolastici, non si è proprio trattato l’argomento. Ecco perché i giovani non sanno. Ora, però, negli ultimi tempi, mi sembra che la coscienza popolare stia recuperando i fatti, ricucendo quello strappo. Seppur dopo tanti – troppi – anni, stanno prevalendo l’onestà e il buon senso, la voglia di conoscere».

Il campione italiano di boxe tra Storia a fumetti e aneddoti sportivi

E’ uscita recentemente una serie tv su Carlos Monzòn. Che ricordi ha di lui?

«E’ stato un grandissimo campione, forse tra i pesi medi più forti di tutti i tempi, al quale ho sempre riconosciuto qualità indiscutibili. Insomma: non sono stato battuto da uno qualunque. E in fondo pochissimi possono vantarsi di averlo fatto».

E’ il momento della domanda off: ci racconti un aneddoto divertente

«Ero in aereo, in volo per gli USA. Di fianco a me mia moglie Nadì e, accanto a lei, la mia addetta stampa Anita Madaluni Il posto era vicino all’uscita di emergenza; ne avevamo fatta espressa richiesta perché potessi allungare le gambe. L’unico inconveniente era la collocazione: “con vista” sulla porta della toilette. Nell’andirivieni dei passeggeri ero spesso riconosciuto e, quindi, era un continuo rispondere ai saluti, ringraziare, farsi foto. Decisi, quindi, di coprirmi con il piccolo pile in dotazione, accucciandomi sotto a mò di tenda canadese, per eclissarmi e schiacciare un pisolino. Stavo per farlo quando, dal bagno, uscì un signore non giovanissimo che, appena mi vide, si avvicinò e quasi congestionato in viso, con gli occhi lucidi, mi chiese se potesse prendermi la mano, avvicinandola a sé e baciandola: gesti di affetto, stima e orgoglio italiano ne ho sempre ricevuti molti, sì, ma quello mi fece quasi arrossire!»