Ma che belli questi volti di Floreancig “maledetti e felici”!

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Può capitare che davanti a un quadro non sia tu a guardare “lui”, ma il contrario: un sovvertimento percettivo che si rinnova specialmente nelle mostre di Giordano Floreancig, con i suoi ritratti ipermaterici e dalle cromie esagerate che sembrano bloccarti con la certezza che continueranno a guardarti anche dopo.

Ne avrete una prova giovedì 21 novembre in occasione della sua personale alla 7ettanta6ei Art Gallery di Milano di Alessandro Erra: “Maledetta felicità”, questo il titolo della mostra che segue a “Siamo qui per bellezza”.

E a parlare son sempre loro, i ritratti di Giordano Floreancig. La felicità è una condition humaine (cit. André Malraux) talvolta disperatamente e gaiamente senza senso, positiva ma anche ridondante fino a sfociare nell’euforia, come quando fai una vincita esagerata all’Enalotto.

La felicità è “trasformista” e i volti di Floreancig nella loro caleidoscopica cangianza la rappresentano nel suo esistenziale non-sense: sono ironici, angoscianti, eroici e felici. 

E’ la struttura due occhi-un-naso-una-bocca, l’isomorfismo universale umano meglio del resto del corpo ti fa subito capire nelle sue variegate de-formazioni e trans-formazioni la…sostenibile pesantezza dell’essere.