Nel nostro paese sono pochi gli autori che riescono a cimentarsi con un certo successo nel campo della fantascienza; eppure basta grattare la superficie per trovare pubblicazioni di pregio, come La legge dell’equilibrio (Bookabook, 2019, 248 pagine, 16 euro), romanzo d’esordio del ventottenne Dario Boemia, giornalista e insegnante di liceo.
La storia si svolge in una federazione interplanetaria nota come la “Confederazione”, dove vige una regola ferrea: agli abitanti dei dieci pianeti membri non è permesso andare da un pianeta all’altro se non per un giorno ogni cinque anni.
Tutto questo si incrina quando Guido e Anna, due bambini di pianeti diversi, vengono partoriti nello stesso pianeta-ospedale e l’ostetrica fa per sbaglio scontrare le loro teste. Da quel momento i destini dei due bambini si intrecciano fino a far sbocciare un amore per cui rischieranno la vita.
Il romanzo segue soprattutto le vicende di Guido, che crescendo si renderà sempre più conto dei problemi del suo mondo: sul suo pianeta, Hubble, la storia e la letteratura sono manipolati dal governo centrale e i giovani vengono drogati con serie animate fatte di puro intrattenimento, senza alcuno scopo educativo.
Nel corso della storia Guido emergerà sempre più come un Ulisse dello spazio, che rifugge le comodità di una vita agiata ma fondata sulla menzogna per inseguire la conoscenza dell’universo.