Poco tempo fa qui su OFF abbiamo riportato le dichiarazioni di Giampaolo Rossi, consigliere Rai,secondo cui in Rai mancherebbero le voci controcorrente. Citava ad esempio Maria Giovanna Maglie. Già, ce la ricordiamo tutti Maria Giovanna Maglie, quando scriveva i suoi articoli affilati sul quotidiano Il Foglio o quando era ospite di quella trasmissione, “Otto e mezzo”, condotta da Giuliano Ferrara e. Gad Lerner. La sua, quella della Maglie, è una delle voci “dissonanti”, una delle tante che non mancano a ridosso del mainstream dominante. E proprio a proposito di mainstream la Maglie, in un’intervista di Maurizio Caversan su La Verità, riportata da Dagospia, ha detto che chi non è mainstream può esprimere l’ esigenza del tempo. (Redazione). fonte: Dagospia
[…] Pierluigi Diaco ti vuole arruolare per Io e te, Pietrangelo Buttafuoco per il remake teatrale di Thalasso, il film francese con Gerard Depardieu e Michel Houellebecq. Stai diventando mainstream?
Neanche per sogno. A volte anche chi non è mainstream può essere usato come foglia di fico. Altre volte, ed è ciò che mi auguro, può esprimere l’ esigenza del tempo.
Sei la Houllebecq italiana?
Magari, lo adoro. Infatti, ho deciso di scrivere un libro houellbecquiano sull’ Italia. L’ unica differenza sarà che, mentre lui è pessimista sulla Francia, io sono speranzosa per il nostro Paese.
Su Dagospia hai scritto di un’egemonia che permea tv, premi letterari, scuola e università. Chi sono i «conduttori isterici con quelli che non la pensano come loro»?
I Floris, i Formigli, le Gruber. Li vedo troppo convinti dalla giustezza assoluta delle loro idee e troppo infastiditi da quelle degli altri. Gruber minaccia di spegnere il microfono, altri lo fanno direttamente. Ma se sei un bravo conduttore gestisci il dibattito senza censurare. Nei talk mi trovo spesso una contro due, contro tre, anche contro quattro.
Cosa succede nei premi letterari?
Se si guarda da chi sono composte le giurie si capisce perché vengono selezionati solo libri di un certo tipo. Anche quest’ anno che ha vinto il premio Strega un libro come M – Il figlio del secolo, il suo autore ha dovuto e voluto alzare il pugno chiuso per sottolineare la sua appartenenza. Non so che cosa ci voglia per sconfiggere la cappa che domina in questo Paese.
Che anche la destra studi e impari a confrontarsi con la complessità?
A destra gli intellettuali ci sono sempre stati. Purtroppo dietro c’ era il nulla. Idem a sinistra. Gli intellettuali sono élite, sia di qua che di là. Per questo sono fissata con la scuola e l’ università. E anche con la tv, che però è un mezzo. È lì che si costruisce il futuro e si sconfiggono le ideologie. Ma in una comunicazione fatta di spot, selfie e blog è tutto più difficile. Bisogna togliere alle élite il monopolio della cultura.