La bellezza delicata e selvaggia del fiore di luglio

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Vincenzo Lo Sasso, Fiori dell'Aglio, 2019, olio su tela, 70x100 cm (2)

Vilfredo Pareto, per spiegare la societร , ricorreva a una celebre metafora: il fiore, come le elite, รจ destinato a perire, ma se la pianta, cioรจ la societร , รจ sana, essa farร  subito nascere un altro fiore.

Lui era un filosofo e pertanto la relazione tra fiore e umani era solo simbolica, ma lโ€™artista, che affonda le mani nella vita vera, puรฒ attribuire a questa metafora una valenza โ€œcarnaleโ€.

Eโ€™ il caso di Vincenzo Lo sasso, artista poliedrico che dalla fotografia passa alla scultura (รจ attualmente in corso una mostra alla Fondazione Sangregrio con Ivano Sossella) alla pittura. E proprio di Lo Sasso pittore abbiamo piรน di un assaggio negli spazi del Mondadori Store di piazza Duomo a Milano, per il format St Art lโ€™Arte per tutti a cura di Angelo Crespi, con la personale โ€œI fiori di luglioโ€, con la serie “Fiori dellโ€™Aglioโ€, nata durante una vacanza di alcuni anni fa allโ€™Isola di Minorca.

Fiore delicato dallo stelo dritto e altissimo (fino a 2 metri), complesso e cangiante, il fiore dell’aglio riporta alla memoria di Vincenzo Lo Sasso, folgorato dalla bellezza di questi fiori selvatici dalla crescita spontanea, che coprono lโ€™isola pressochรฉ ovunque le immagini delle meravigliose modelle fotografate nel corso della sua precedente carriera svolta nel mondo della moda durante gli anni Ottanta.

Raccolto dunque un centinaio di fiori, una volta rientrato nel studio milanese Lo Sasso realizza una serie di dodici immagini fotografiche.

Ispirato dalla bellezza dei soggetti, lโ€™artista decide di realizzare dieci quadri a olio su tela, dalle dimensioni di 70 x 100 centimetri, che rappresentano la sua ultima, inedita produzione dโ€™arte: dallโ€™algida ed elegante immagine della fotografia di moda allโ€™afflato lirico della pittura, lโ€™artista in questa occasione mostra una โ€œsospensioneโ€ del genere โ€œastrattoโ€, tipico delle sue fotografie dโ€™arte ispirate alla relativa produzione scultorea, varcando la soglia del figurativo.

Caratterizzato da una luce di taglio caravaggesca, questi “fiori di luglio” sembrano esseri umani: come in ambito fotografico Vincenzo Lo Sasso realizzava gli scatti in modo da far “estrudere” il carattere del soggetto, cosรฌ nel mondo floreale inanimato l’artista ha voluto trasporre un rapporto quasi fisico tra il fiore e l’essere umano, massimizzando la semplicitร  della composizione stilistica dei fiori al punto da animarli come avessero una personalitร . Due movimenti che procedono in sincrono come due video, mettendo un elemento naturale inanimato, cioรจ un fiore addirittura reciso e apparentemente “morto”, in relazione con un elemento naturale animato come l’essere umano. Il leit motiv รจ l’esternalizzazione della “personalitร ”, di un umano in fotografia come di un fiore in queste pitture.